Casini: “Sì a commissariamento della Rai”. Il Pdl: “Non è legittimo”

ROMA – “Sono totalmente d’accordo con Fini che ha parlato a nome del Terzo Polo”: Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc risponde così ai cronisti che gli chiedono, al suo arrivo ad un convegno, se anche il suo partito è per il commissariamento della Rai, così come sollecitato ieri da Gianfranco Fini. Casini risponde a distanza Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, che nel corso della puntata de “Sky Tg24-L’Intervista” di Maria Latella sottolinea come la nomina di un commissario alla Rai sarebbe “illegittima” e “incostituzionale”.

Gasparri se la prende anche con Pippo Baudo Pippo (“è un conduttore finito”), riferendosi all’intervista del presentatore pubblicata dal Corriere della Sera. “Baudo- ha proseguito Gasparri – a settantacinque anni vorrebbe ancora andare in video. Tutti, ad un certo punto, dovremmo ritirarci”.

Sabato Fini si era speso senza mezzi termini per una svolta alla Rai: “Monti proceda con il commissariamento della Rai se lo ritiene necessario e metta i partiti di fronte alle loro responsabilità “. Parole che avevano provocato la dura reazione del Pdl e anche la contrarietà del segretario Fnsi Franco Siddi.

Sulla questione del commissariamento, ma più in generale sulla riforma di Viale Mazzini interviene anche il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro: “All’obbrobrio della legge Gasparri e alla sua loggia di spartizione tra governo e partiti non si può rispondere con soluzioni tecnocratiche. Piuttosto alla crisi della Rai si deve rispondere con maggiore democrazia e più trasparenza”.

Intanto Fabrizio Morri, capogruppo Pd in Vigilanza Rai, spiega che la richiesta del partito guidato da Bersani è “che la politica tolga davvero le mani dalla Rai ed è proprio per questo che portiamo avanti la linea nota”, no ad un nuovo Cda senza cambiare la governance.

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