E’ fallito il tentativo di ridurre gli emendamenti allo schema di contratto di servizio 2010-2012 tra ministero dello Sviluppo economico e la Rai, presentati in commissione di Vigilanza, che è chiamata ad esprimere un parere non vincolante. Sono oltre 200 le richieste di modifica, nonostante l’auspicio del presidente Sergio Zavoli di trovare una sintesi tra le varie proposte in modo tale da favorire il recepimento delle istanze della commissione.
Il relatore Roberto Rao (Udc) ha fatto presente che il Pdl ha proposto di procedere con indicazioni di indirizzo e non emendative, mentre opposizione e Lega Nord hanno chiesto di discutere gli emendamenti, pur dicendosi disponibili a ridurli. Il relatore ha accorpato le richieste dei vari gruppi in 70 emendamenti. Lega Nord e Partito Democratico ne hanno presentati circa 20 a testa. Il blocco principale è quello dell’esponente dei Radicali, Marco Beltrandi – già relatore del contestato regolamento sulla par condicio che ha portato alla sospensione dei talk show nell’ultimo mese di campagna elettorale per le Regionali – che, pur avendo presentato 111 emendamenti, ha escluso ogni intento ostruzionistico e si è detto disponibile a un’ulteriore riduzione rispetto ai 150 iniziali.
Negli emendamenti si chiede tra l’altro che i report previsti nello schema di contratto di servizio non siano interni all’azienda, ma siano affidati all’esterno attraverso una gara pubblica. Nella discussione generale, il deputato della Lega Nord Davide Caparini ha invece posto l’accento sulla necessità di delimitare il concetto di servizio pubblico e di ampliare la produzione nazionale dei programmi. Il capogruppo del Pd in commissione, Fabrizio Morri, ha sostenuto che “l’attuale bozza é più arretrata di quella precedente”, che “serve un maggior impegno della Rai sul sociale”, che “la Rai ha l’obbligo comunitario e nazionale di essere presente su tutte le piattaforme e non solo sul digitale terrestre” e che “occorre sprovincializzare il servizio pubblico, dando più spazio all’informazione europea”.
La seduta di mercoledì sarà dedicata ancora alla discussione generale, mentre dalla prossima settimana, non essendo stata trovata l’unanimità sulla proposta della maggioranza di presentare al ministero dello Sviluppo economico e alla Rai solo indicazioni generali, si procederà alla votazione degli emendamenti.