Piazzare un “risanatore” alla Rai: Monti apre l’ennesima partita

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 21:09 OLTRE 6 MESI FA

La foto del vertice: avranno fatto tardi proprio per parlare di Rai?

ROMA – Non chiuso il capitolo del risanamento dei conti pubblici, appena accennato il tema delle liberalizzazioni, mancato del tutto quello delle semplificazioni, timidamente abbozzato il tema della giustizia, in “alto mare aperto” la riforma del lavoro… c’è grande confusione sotto il cielo del governo Monti. Ma al “professore” non basta: nel calderone entri anche la Rai. E allora è stata fatta trapelare all’agenzia Ansa, da “fonti parlamentari e di governo”, la seguente proposta:

Rafforzare i poteri del direttore generale della Rai tanto da farlo somigliare ad un “commissario risanatore” in grado di rimettere a posto i conti della tv pubblica. E’ l’ipotesi che il premier Mario Monti ha posto sul tavolo del vertice di ieri con la maggioranza.

Un “commissario risanatore” insomma, una sorta di Monti applicato alla televisione di Stato. Enrico Mentana ha letto il “take” di agenzia e poi ha detto in diretta al Tg7: “Sembra il ritratto di Enrico Bondi, il risanatore di Parmalat”. Monti apre un altro fronte, con un modus operandi alla Sergio Marchionne: quando sente aria di scacco, cambia tavolo e si mette a giocare una nuova partita. Una nuova, lunga, partita. Bastano pochi minuti e sullo stesso canale Pierferdinando Casini ha risposto a Lilli Gruber a Otto e Mezzo che “il capitolo Rai dovrà essere affrontato dopo le amministrative quando ci sarà la serenità necessaria per farlo”. Per il rinnovo del cda, quindi, bisogna aspettare le prossime elezioni anche se il consiglio dovesse scadere prima, mentre, rispetto all’ipotesi di prorogarlo per un altro anno, il leader Udc ha riferito che “nessuno ne ha parlato”. Questo è Casini, uno dei tre pilastri della maggioranza, fresco di vertice (e foto) con Alfano, Bersani e Monti. Questo è Casini, uno dei più entusiasti sostenitori del governo tecnico. E se questo è Casini, immaginiamoci gli altri. Posto che la Rai sia una priorità, e non lo è, Monti non ha fatto altro che aprire un’altra nuova, lunga partita.