Purga in Rai/ Monica Setta querela ma non smentisce che al suo posto su Rai 2 andrà Paola Perego. Colpa di Carla Bruni?

Pubblicato il 5 Giugno 2010 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA

Quanto alle voci sul taglio del suo programma, la Setta è fatalista: “Sto aspettando comunicazioni. Mi auguro che un programma che ha quadruplicato gli ascolti nella fascia oraria e che costa solo 7000 euro a puntata non venga cancellato. Confido nel direttore generale, Mauro Masi”. Vista la situazione, se è vero che c’è di mezzo lo zampino di Sarkozy, al povero Masi resta poco altro da fare che eseguire gli oordini superiori.

In viale Mazzini le indiscrezioni vorticano. Nel prossimo palinsesto sarebbe in un dubbio la riproposizione di un talk show di politica in quella fascia, mentre un nuovo programma potrebbe essere affidato a Paola Perego, ora in forze a Mediaset. Perego è la compagna di Lucio Presta, il più bravo e serio agente di divi dello spettacolo, totalmente trasversale, avendo tra i suoi clienti da Antonella Clerici a Paolo Bonolis, da Roberto Benigni a Michele Santoro. Oggi in Italia è una delle persone più potenti della tv, capace di imporsi a Pier Silvio Berlusconi e, a maggior ragione, a Mauro Masi.

In difesa del programma di Monica Settasi sono mossi diversi parlamentari del Pd, il che certamente, nel clima sovietico che si respira dalle parti di palazzo Grazioli, non aiuta la povera Setta. Oltre al vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, sono intervenuti Matteo Colaninno , che ha detto: “Non vedo il motivo di cambiare un prodotto di successo. Sarei assai rammaricato per la perdita di una di un prodotto, talvolta aggressivo, ma certamente di valore”; e Debora Serracchiani: “Sono stata ospite un paio di volte al Fatto del giorno e ho trovato una produzione attenta e volontà di fare informazione. Forse non c’era l’aplomb della Bbc, ma c’era senz’altro la capacità di tradurre nella lingua di ogni giorno questioni delicate e complesse”.

Si è schierato anche il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo: “Se il tutto dovesse rispondere al vero, sarebbe altrettanto curioso conoscere le ragioni editoriali, economiche e finanziarie che portano l’azienda a penalizzare format di successo in termini di ascolti e di budget con altre esperienze che, ne siamo certi, avrebbero costi di gran lunga superiore. questa la strada per contenere i costi e rilanciare la qualità nell’azienda di servizio pubblico?”.