Rai. Romani: “Non c’è nessun potere sanzionatorio, la censura non esiste”

Pubblicato il 30 Settembre 2009 - 18:35 OLTRE 6 MESI FA

«Non vogliamo avere poteri censori né sanzionatori, non ci appartengono, la censura non esiste», ha tenuto a chiare Paolo Romani, viceministro con delega alle Comunicazioni.

Romani ha precisato anche che l’incontro di giovedì 8 ottobre con il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e i vertici Rai (presidente e direttore generale in primo luogo) non avrà carattere di «pretesa di verifica delle linee editoriali della Rai».

Il viceministro ha sottolineato che l’intervento di questi giorni del governo è solo rivolto a sollecitare una «corretta attuazione del contratto di servizio», tenendo conto di quanto previsto dall’articolo 48 del Testo Unico della televisione ed anche del Codice etico al quale i dipendenti e i collaboratori Rai sono tenuti, come previsto dall’articolo 2 dello stesso contratto di servizio.

Romani ha aggiunto che «la preoccupazione non è solo per il presente ma anche per il futuro, dopo aver visto la prima puntata di ‘Annozero’ e altri programmi». Nella sua ricostruzione della successione degli eventi di questi giorni, il viceministro ha ricordato gli episodi che in un recente passato hanno visto coinvolti in un paio di programmi Beppe Grillo e Marco Travaglio, e dove era evidente «la loro incompatibilità con quanto indicato dal contratto di servizio, e anche per aver messo in dubbio la dignità e l’onorabilità delle istituzioni».

Ne seguì una diffida da parte dell’Agcom, «allargata a tutte le trasmissioni Rai, all’intera programmazione. Il governo non può sottrarsi al compito di assumere le informazioni per esercitare il diritto d’impulso all’Agcom».

.