MILANO – Amò, oppure Tesò: lo slang delle Olgettine ci ha abituato da mesi a un nuovo linguaggio affettuoso nella facciata ma crudele nella sostanza, perché dietro i sorrisi c’è una competizione estrema per emergere agli occhi di Papi. E alla logica dell'”Amò” non si sottrae neanche Lui, Berlusconi, quando una delle ragazze lo chiama al telefono per chiedere denaro: amorevole nel tono ma decisa e diretta nei contenuti.
26 ottobre 2010, Raissa Skorkina chiama Berlusconi. “Amore ciao ciao, tutto bene, e tu?”. Berlusconi: “Abbastanza, sono pieno delle cose politiche che è una cosa pazzesca”. Raissa: “Eh, immaginato. Però ho tanta voglia di parlarti, ti prego! (…) E poi volevo chiederti… mi stanno finendo la benzina”.Che la “benzina” siano in realtà assegni non ci vuole molto a capirlo, quello di Raissa è solo un ingenuo giro di parole. Berlusconi non capisce al volo: “Come?”. Raissa: “Mi sta finendo la benzina”. Berlusconi: “Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli. Va bene?”. L’intercettazione è una delle tre “sfuggite” agli omissis dei pubblici ministeri. Il telefono intercettato è quello di Raissa Skorkina, la disposizione è quindi legittima. Ma a rispondere è il presidente del Consiglio, non intercettabile se non dietro autorizzazione della Camera. E le sue dichiarazioni, senza l’ok parlamentare, non possono essere utilizzate nel processo. E infatti non verranno usate contro l’imputato: anzi, non dovevano neanche essere trascritte. Alla fine però, sono arrivate al Corriere della Sera che le ha pubblicate alla vigilia del processo Ruby.