Camera: il rammarico delle opposizioni sul voto, Fli nel mirino

ROMA – La fatica è stata improba, soprattutto considerando che in questa legislatura il Parlamento non spicca per estenuanti tour de force. Ma il risultato solo parziale: l’ostruzionismo è riuscito ma in nessuna delle votazioni sul processo breve le opposizioni sono riuscite a mandare sotto la maggioranza, pur costretta ad inchiodare i suoi ministri agli scranni di Montecitorio. E nel mirino di Pd e Idv finisce Fli, il gruppo che fa capo al presidente della Camera ma che in qualche voto non è riuscito a garantire tutti i suoi deputati.

”Nei voti importanti c’eravamo tutti ma certo possiamo fare meglio”, assicura per la prossima settimana il capogruppo Benedetto Della Vedova. Difficile fare una stima esatta di chi c’era e chi no in Aula visto che i voti, sia quello sul conflitto di attribuzione sia sul processo breve, non sono stati registrati. Ma nell’emiciclo di Montecitorio ci si scruta a vicenda, maggioranza versus minoranza e opposizioni tra loro. E visto che in molti casi bastavano una decina di voti, nel caso di un emendamento addirittura 8, per riuscire nella spallata alla maggioranza, il rammarico del day after, anche se non espresso, c’è.

Certo, come spiega il capogruppo Idv Massimo Donadi, ”anche i deputati sono uomini esposti al destino della vita”, quindi non si possono colpevolizzare i malati o chi, come un deputato Pd, è stato colpito dalla morte del padre. Per fortuna nel destino della vita non c’è solo il dolore e così uno dei 2 assenti dell’Idv era in viaggio di nozze, ”un viaggio in India programmato da tempo – giustifica Donadi – che non ci siamo sentiti di impedire” mentre il partito di Di Pietro è riuscito a far stare in Aula un deputato colpito la scorsa settimana da un principio di infarto e un altro, Giovanni Paladini, andava avanti e indietro dall’infermeria di Montecitorio per farsi punture di antidolorifici per un intervento subito la settimana prima.

Non ha critiche verso i suoi nemmeno il Pd, il gruppo più forte con 206 parlamentari, più volte criticato in passato per le assenze in votazioni chiave. ”Oltre al collega che ha perso il padre – spiegano dal gruppo – mancava solo una deputata in gravidanza”. Qualche assenza in più del normale è stata notata invece nei banchi di Fli che in generale, guardando i dati statistici sul sito della Camera sulle presenze, risulta essere, fino a marzo, il gruppo con più assenze nelle votazioni.

Ad esempio, non è sfuggito ad un deputato democratico, ”all’inizio della seduta notturna mancavano Bocchino e Moroni, che certo non si può sospettare che siano malpancisti”. Il capogruppo Benedetto Della Vedova esclude infatti che ”ci siano assenze dettate da motivi politici”. ”Due deputati hanno problemi di salute – spiega l’ex radicale – eppure sono riusciti ad esserci nei voti importanti come quello sul conflitto di attribuzione, dove eravamo tutti presenti. Certo lavoriamo per fare meglio e ci proveremo già dalla prossima settimana”.

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