Rave, medici no vax, morti di Covid: Meloni due bugie e uno sgorbio

Giorgia Meloni gode, giustamente fin qui, di ottima stampa e buon vento d’opinione. Inoltre resta la più affidabile e seria, di gran lunga, del terzetto al governo. Salvini è da tempo specializzato in chiacchiere e distintivo, Berlusconi è da sempre campione planetario dei fatti suoi al primo posto. Però, però…Però Giorgia Meloni su medici no vax e morti di Covid in Italia ha detto, in Parlamento e non per strada, due meditate bugie. Meditate e a lungo ruminate.

Bugia dei 4000 medici che rientrano in ospedale

Il perdono/condono per non essersi vaccinati è stato dalla Meloni e dal governo vestito con un abitino di cotonina: servono perché nei Pronto Soccorso e in ospedale mancano medici e quindi quattromila li riportiamo al lavoro in corsia. Falso, palesemente falso: le rappresentanze di categoria dei medici hanno quantificato quel che tutti sanno, e cioè che ben pochi dei medici no vax lavorano in Pronto Soccorso, corsia, ospedale. A rientrare al lavoro in ospedale saranno circa 500/600 dei quattromila perdonati e condonati. Per di più la loro sospensione sarebbe stata comunque rivista al 31 dicembre come da legge precedente. Ma ecco, appunto, la gran voglia era di mostrare che delle leggi precedenti disfarsene è una gran soddisfazione. Bugia in pubblico e conclamata, eppure la Meloni se n’é letteralmente riempita la bocca. Perché?

Bugia dei morti per Covid Italia campione

Sempre in Parlamento, discorso scritto e meditato e non in comizio elettorale fuggente, Giorgia Meloni ha asserito aver l’Italia (cioè i governi di prima) adottato le maggioro restrizioni in Occidente ricavandone il maggior numero di morti per Covid. Insomma inutilmente oppressivi con vaccino obbligatorio e green pass. Falso: nel 2020 l’Italia è stata quinta nella funerea classifica dei morti per Covid nazione per nazione (in rapporto alla popolazione) e nel 2021 è scesa al posto numero 53. Che coincidenza: nel 2021 ci si vaccinava. Due bugie facilmente riscontrabili in quanto tali.

Ma perché? Il perché è la gran voglia, anzi il bisogno di dare soddisfazione ad un vissuto che è diventato un sentito dire e ad un sentito dire che è diventato vissuto: quello dei vaccini anche no. Togliere la sospensione dal lavoro ai medici no vax e dare credito alla vulgata per cui profilassi sanitaria e sociale a nulla è servita se non a dar fastidio alla gente è comunicare che è finalmente al governo chi ha sempre pensato che vaccinarsi o no è un fatto privato e non di salute pubblica. E che chi non si è vaccinato ha dunque esercitato un comprensibile diritto. Perché poi in fondo ‘sti vaccini…

Lo sgorbio rave

Piantedosi, nuovo ministro degli Interni, a 24 ore dal varo del Decreto Legge anti “invasione luoghi pubblici” si affretta a dire al Corriere4 delle Sera “lo applicheremo solo ai rave party”. Cioè ammette che così come è fatta la legge (da 1 a 6 anni di reclusione se in più di 50 persone…) potrebbe essere applicata anche ad altro che i rave. Lo dice lui, lo dice il ministro nel momento stesso in cui dice fidatevi della mia parola. Piantedosi invoca una sorta di “parola di re”. quella che non consente verifiche. E il vice ministro Sisto va alla radio a dire: è un Decreto, migliorabile, si può precisare la fattispecie dell’applicazione”.

Migliorare la fattispecie? Cioè una legge per reprimere rave party ha bisogno di precisazioni che riguardi solo i rave party e non altro? Una scuola occupata, un presidio di piazza davanti a una fabbrica, un sit in troppo numeroso? Cioè c’è bisogno di precisare, o dice col governo che l’ha fatta. L’ha fatta così la nuova legge per una tendenza naturale alla repressione come dice Letta e/o per un callido piano teso come dice Conte niente meno che allo “Stato di polizia”. Più probabile che il Decreto anti rave in cui mai c’è la parola rave sia una legge fatta a sgorbio perché una legge diritta e chiara non hanno saputo fare.

Una continuità

Dalle due bugie più uno sgorbio emerge una continuità del mondo Meloni con quello precedente e quello precedente ancora e ancora: fanno propaganda, vivono di propaganda, quando va bene di ideologia spicciola e minore. Studiano poco, anno meno e soprattutto non ammettono la realtà quando questa non coincide con voglie e convinzioni, con umori e remore. Come la maggior parte degli esseri umani (e dei loro elettori) i neo eletti (come gran parte dei loro predecessori) hanno grandi difficoltà a relazionarsi con il reale e vivono di sub culture che reificano chiamandole realtà alternative. A queste loro divinità per così dire portano in sacrificio e devozione le bugie. Cui aggiungono, all’occorrenza, scarsa competenza che sempre è la sorella affezionata della voglia di strafare. Quindi fanno una legge per “dare un segnale” e fanno una legge sgorbio, tanto quel che conta è il segnale. Continuità con quando per legge venne “abolita la povertà” o quando con Quota pensioni 101 vennero “assunti un milione di giovani” o quando…Continuità di bugie e sgorbi nel nuovo che avanza e governa.

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