ROMA – Gli ecoreati diventano legge. L’aula del Senato ha dato il via libera definitivo a una legge che designa una serie di reati in materia ambientale: l’inquinamento, il disastro ambientale, l’impedimento dei controlli, l’omessa bonifica, il traffico di materiale radioattivo, non saranno più puniti con semplici contravvenzioni ma con la galera, i tempi di prescrizione raddoppiano e le pene possono arrivare a 15 anni di reclusione.
Cinque i nuovi reati: disastro ambientale (carcere da 5 a 15 anni) e inquinamento ambientale (reclusione da 2 a 6 anni, e multa da 10 mila a 100 mila euro) per i quali è previsto un aumento di pene se i reati sono commessi in aree vincolate o a danno di specie protette, e nel caso di inquinamento seguito da morte o lesioni. C’è poi il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (carcere da 2 a 6 anni, e multa fino a 50 mila euro); impedimento del controllo: chi nega o ostacola l’accesso o intralcia i controlli ambientali rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Ed ancora, l’omessa bonifica (reclusione da uno a 4 anni, e multa fino a 80 mila euro per chiunque avendone l’obbligo non provvede alla bonifica).
Tra le norme sono previste anche aggravanti per mafia (dell’indagine deve esser informato il procuratore nazionale Antimfia, e anche l’Agenzia delle entrate) e sconti di pena per chi si ravvede, condanna al ripristino, obbligo di confisca, e raddoppio dei tempi di prescrizione.
L’approvazione ha anche un significato politico: la legge è passata con i voti di Pd, Sel e M5s. I grillini hanno anche ritirato alcuni loro emendamenti per arrivare a un’approvazione più rapida e congiunta.