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Reddito: 6 mld diviso 5 mln fa 370 euro, da aprile. Pensioni: quota 100 e mezzo

di Alessandro Camilli |17 Dicembre 2018 10:23

Reddito: 6 mld diviso 5 mln fa 370 euro, da aprile. Pensioni: quota 100 e mezzo

Reddito: 6 mld diviso 5 mln fa 370 euro, da aprile. Pensioni: quota 100 e mezzo

ROMA – Reddito di cittadinanza, Luigi Di Maio giura sul suo onore politico che nulla è cambiato dalle intenzioni e promesse originarie di M5S. Luigi Di Maio impegna tutta la sua credibilità politica nell’assicurare che nulla, proprio nulla è cambiato nonostante il reddito di cittadinanza abbia perso per strada circa due miliardi dei nove stanziati all’origine. Nulla è davvero cambiato?

Per il reddito di cittadinanza ci sono nel nuovo accordo Di Maio-Salvini-Conte-Tria circa sette miliardi di eiro. Uno di questi sette va ai Centri per l’Impiego. Ne restano sei di miliardi. Sei miliardi che vanno divisi per cinque milioni di potenziali beneficiari (sempre Di Maio ha garantito la platea resta cinque milioni e non si restringe). Sei miliardi di euro diviso cinque milioni di italiani e per nove mesi del 2019 fa 370 euro al mese.

Euro 370 e non 780 euro. Reddito di cittadinanza all’origine 780 euro al mese, a crescere. Reddito di cittadinanza nella realtà 780 euro, a scalare. Va scalata la quota di detrazione se si vive in una casa di proprietà. Va scalata la quota relativa ad ogni altro sussidio si percepisce. Parte, va in pagamento da aprile e non da gennaio. Occorre avere un Isee sotto i 9600 euro per avere diritto. Si spera da parte del governo, anche se non si dice, che più d’uno dei potenziali beneficiari per qualche motivo rinunci. Perché 6 miliardi di euro diviso cinque milioni di italiani fa 370 euro al mese per nove mesi. Se poi i mesi sono dodici (che succede nel 2020?) fa ancora di meno.

Non ci sono meno soldi solo per il reddito di cittadinanza. Reddito cittadinanza e quota 100 pensioni quotavano nella Manovra del Popolo 16 miliardi in due. I miliardi ora sono scesi a 12. Sette per il reddito di cittadinanza, cinque per quota 100 pensioni.

Quota 100 pensioni, cioè in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi, a partire dal 2019. Se ci vanno nel 2019 in pensione tutti quelli che ne avrebbero diritto con quota 100, allora i 5 miliardi non bastano. Quindi quota 100 è diventata quota 100 e mezzo. Le finestre: compi 62 anni e ne hai 38 di contributi ed è il 2019. Ma dopo il compleanno devi aspettare tre mesi per fare domanda di pensionamento (se sei lavoratore privato). Sei mesi di attesa se lavoratore del settore pubblico. Quindi vai in pensione non a 62 anni precisi ma a 62 anni e 4/5 mesi o 7/8 mesi. E se nonostante questo a voler andare in pensione nel 2019 sono tutti i circa 400 mila che ne avrebbero diritto, allora le finestre da tre mesi diventano sei e da sei nove.

E il 2020? Beato chi ci arriva al 2020. I conti del governo italiano prevedono per il 2019  Pil  più 1,5 per cento. La realtà prevede poco più della metà. Quindi nel 2020 probabilmente mancheranno altri otto miliardi a quei conti. Cui si dovranno aggiungere i miliardi per pagare il reddito di cittadinanza per 12 e non nove mesi e per la seconda ondata di pensioni quota 100. Almeno una dozzina, forse più, di miliardi in più. Con conti così nel 2020 raggiungeremo e supereremo Macron nel deficit al tre e passa per cento.    

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