Reddito di cittadinanza: niente sussidio a chi ha una casa di proprietà

Reddito di cittadinanza: niente sussidio a chi ha una casa di proprietà
Reddito di cittadinanza: niente sussidio a chi ha una casa di proprietà

ROMA – O la casa o il reddito di cittadinanza: non ci sarà sussidio per chi possiede una casa di proprietà. Mentre infuria la polemica sull’audio di Rocco Casalino (“I tecnici di Tria obbediscano o li cacciamo”) al Ministero dell’Economia si lavora alacremente per cercare di far quadrare i conti, così come intimato dallo stesso M5s. E tra le ipotesi allo studio, per non tradire la promessa elettorale dei 5 Stelle c’è appunto quella di escludere dal sussidio chi ha già un tetto sotto il quale vivere.

Ne parla Nicola Lillo sul quotidiano la Stampa secondo il quale le pretese dei grillini sulla manovra si aggirano intono ai 10 miliardi: così vorrebbero far partire dal prossimo anno il tanto agognato reddito di cittadinanza e l’aumento minimo delle pensioni. Ma in realtà, conti alla mano e a detta degli stessi 5 stelle, per poter dare un aiuto di 780 euro al mese a 5 milioni di poveri assoluti, di miliardi ne servirebbero almeno 15. L’Inps ne stima 35.

Di qui l’ipotesi di escludere chi possiede già un alloggio, per poter partire da una platea decisamente più ristretta. Un passo indietro se si considera che invece il governo Gentiloni aveva garantito il cosiddetto Rei (reddito d’inclusione) anche per le persone che potevano essere proprietarie di un appartamento, fissando semplicemente il requisito a un Isee di 6000 euro.

Permangono invece evidenti problemi di costituzionalità sull’ipotesi di riservare il reddito di cittadinanza ai soli italiani. Così facendo si potrebbe escludere un cospicuo 30% di possibili beneficiari. Ma la platea, per non cadere nella discriminazione e in una tempesta di ricorsi, dovrebbe in teoria includere tutti i cittadini europei e forse anche chi ha regolare diritto di residenza.

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