Referendum acqua, Anea: serve nuova politica

ROMA, 14 GIU – ''I risultati dei referendum testimoniano che i cittadini vogliono un settore idrico governato da regole differenti, con una forte attenzione alla dimensione locale e alla qualità dei servizi. Vanno rivisti anche i criteri tariffari, prestando maggiore attenzione alla tutela degli utenti e alla protezione dell'ambiente''.

E' quanto sottolineato da Luciano Baggiani presidente di Anea, l'Associazione Nazionale Autorità e Enti di Ambito, i regolatori locali dei servizi idrici, nel commentare i risultati dei due referendum sull'acqua svoltisi in questi giorni. ''La vittoria dei "sì" – prosegue Baggiani – ha immediate implicazioni: gli affidamenti diretti a società pubbliche, destinati a cessare il 31 dicembre di quest'anno in virtù del Decreto Ronchi, potranno invece sopravvivere, sempre che rispettino la normativa europea sull'in house. E la maggior parte degli affidamenti già lo rispetta, come sancito nell'indagine condotta due anni fa dall'Autorità sui Lavori Pubblici''.

''Serve una nuova politica di settore e un nuovo Metodo tariffario, che puntino a favorire gli investimenti e a fornire servizi di qualità. L'istituzione dell'Agenzia nazionale, prevista nel decreto sviluppo in esame in questi giorni alla Camera, è un passo fondamentale a tale scopo, ma è necessario dotarla di indipendenza e autonomia decisionale e di efficaci poteri sanzionatori''.

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