Referendum acqua, Boccali: Investimenti a rischio per Comuni

ROMA – L'esito dei referendum sull'acqua mette i Comuni di fronte al rischio investimenti; per questa ragione ''il governo deve colmare la vacatio normativa venutasi a creare, sia sul fronte della presenza dei privati nelle ex municipalizzate sia sul fronte degli investimenti e della remunerazione''.

E' quanto chiede il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, che sollecita l'esecutivo ad individuare ''nuovi strumenti per realizzare gli investimenti nel settore''.

''I Comuni non possono chiedere garanzie per gli investimenti – ha spiegato Boccali a margine del convegno 'Carta delle autonomie: un percorso condiviso' – e farsi carico rispetto ai privati, i quali, non avendo piu' la remunerazione, non fanno investimenti, intascando pero' gli utili prodotti dalle societa' miste pubblico-private''. Il Parlamento, chiede l'amministratore umbro, ''faccia qualcosa, anche perche' noi sindaci non siamo obbligati a riacquistare la percentuale detenuta dai privati nelle societa' per la gestione dei servizi idrici''. A questo punto, sottolinea il primo cittadino, ''si rischia il blocco degli interventi di manutenzione e di completamento delle reti idriche e fognarie. E tutto cio' non puo' essere scaricato sui Comuni dopo l'esito della consultazione referendaria''. E da ultimo chiarisce: ''sia chiaro – dice Boccali – che non si e' votato per l'acqua gratis, perche' non puo' essere gratis visto i costi altissimi di mantenimento degli acquedotti e delle reti fognarie''.

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