Referendum, affluenza ore 19 oltre il 30%. Passo spedito verso il quorum

ROMA – Si procede a passo spedito verso il quorum per il referendum: è oltre il 30% l’affluenza ai quattro quesiti  su acqua, nucleare e legittimo impedimento.

I primi dati del Viminale danno il primo quesito sull’acqua al 30,4%, il secondo al 30,6 %, il nucleare al 30,5% e il legittimo impedimento al 30,6%.

Significa che hanno già votato più o meno 15 milioni di italiani. Serve rastrellare ancora un’altra manciata di voti per toccare il quorum (fissato a 25.209.425 votanti), su circa 50 milioni di elettori chiamati alle urne: 50.418.848 per l’esattezza secondo il Viminale, ovvero la somma dei votanti in Italia, circa 47 milioni, e quelli all’estero, 3 milioni.

Qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, la consultazione degli archivi del ministero dell’Interno dice che quando la prima rilevazione dell’affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di oggi, si è sempre raggiunto il quorum.

Che si sia votato in un solo giorno o in due giorni; che sia andati alle urne solo in Italia o che sia stata data opportunità anche agli italiani all’estero; che la prima rilevazione sia stata fatta alle ore 11 o alle 12, il dato finale è rimasto omogeneo: il quorum è stato sempre superato. Basta confrontare anche le consultazioni precedenti. E’ dal 1995 che in Italia un referendum non passa la soglia del quorum. Nel 2003, consultazione sull’articolo 18: non passò e il quorum si fermò al 25,7%. Il dato della domenica alle 12 parlava di un’affluenza del 4,5%.

Numeri simili nel 2005, quella volta di mezzo c’era il Porcellum, il sistema elettorale. Affluenza totale 23,5 a urne chiuse, del 4% alle 12 di domenica. E prendiamo un referendum che invece sfondò, parliamo di quello sul divorzio, 1974. Affluenza totale 87,7%, alle 11 di domenica era già all’17,9%.

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