Referendum, Di Pietro: "No a bandiere di partito alle manifestazioni"

ROMA, 4 GIU – ''Io credo che l'aria, l'acqua e l'eguaglianza di fronte alla legge, principio base della civilta' giuridica, non abbiano colore politico e quindi che nessun partito possa appropriarsi della battaglia contro il nucleare o di quella contro la privatizzazione dell'acqua, e dunque nessun partito possa dire che un referendum e' 'suo': neppure chi, come noi dell'Italia dei valori, ha raccolto le firme per due dei quattro referendum del 12 e 13 giugno''. Lo scrive sul suo blog il leader Idv Antonio Di Pietro. ''Certo – afferma Di Pietro – i referendum si fanno per abrogare leggi che sono state varate da una maggioranza parlamentare, la stessa che sostiene il governo. E' dunque evidente e logico che governo e maggioranza sperano che i referendum non passino, facendo carte false per non far raggiungere il quorum, e ancora adesso, a una settimana dal voto, scelgono la piu' totale ipocrisia. Da una parte Berlusconi giura che accetta il referendum sul nucleare e che si rimettera' alla volonta' dei cittadini, dall'altra inoltra un ricorso alla Corte costituzionale come ultimo e disperato tentativo di invalidare il referendum e impedire ai cittadini di esprimere la loro volonta'''. Per lo stesso motivo ''sarebbe sbagliatissimo se le manifestazioni di chiusura della campagna referendaria acquistassero una colorazione politica e lasciassero cosi' fuori dalle piazze tutti quei cittadini che non la pensano come noi politicamente, ma sono d'accordo con noi sul no al nucleare, sull'acqua pubblica e sull'uguaglianza di tutti di fronte alla legge''. Per questo io ''come esponente del Comitato per si' al referendum sul legittimo impedimento, credo che sui palchi delle manifestazioni di chiusura non dovrebbe esserci neppure un logo di partito, nemmeno una sola bandiera, ma solo i Comitati referendari, e propongo a tutti di assumere gia' da oggi questa posizione''.

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