ROMA – In base al terzo exit poll Tecné per Mediaset sul referendum il Sì è al 40-44%, il No è al 56-60%.
Perché si vota?
L’attuale governo ha proposto una riforma costituzionale che prevede:
– la riduzione del numero di senatore da 315 a 100 e l’eliminazione del loro stipendio;
– solo la Camera dei Deputati potrà concedere, o togliere, la fiducia al governo;
– il Senato, composto da 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 nominati dal Capo dello Stato per 7 anni, si occuperà solo di leggi sugli enti locali oltre che di quelle costituzionali;
– fusione delle burocrazie di Camera e Senato;
– il governo dovrà ricorrere ai decreti solo in casi eccezionali ma potrà chiedere ai deputati una data certa (entro 70 o 85 giorni) per il voto su una legge;
– le Regioni non avranno più poteri in tema di energia, infrastrutture, turismo;
– in caso di contrasti con o fra le Regioni, il governo può varare una legge per sbloccare una decisione ma la Camera deve approvarla a maggioranza assoluta;
– tagli agli stipendi dei consiglieri regionali che guadagneranno come il sindaco del comune capoluogo di Regione;
– abolizione del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro).