Referendum, il 7 giugno nuovo vaglio della Corte Costituzionale

ROMA, 2 GIU – Il nodo referendum tornera' al vaglio della Corte Costituzionale martedi' prossimo, 7 giugno, all'indomani dell'elezione del nuovo presidente Consulta (Alfonso Quaranta e' il favorito). Due le questioni su cui si dovranno pronunciare i giudici dell'Alta Corte che gia' lo scorso gennaio avevano dato il loro via libera ai quattro referendum: la prima riguardera' una nuova pronuncia di ammissibilita' del quesito sul nucleare come riformulato ieri dalla Cassazione; la seconda si incentrera' su tre conflitti di attribuzione sollevati dai comitati per i referendum sul legittimo impedimento e sul nucleare. Il via libera al quesito riformulato dall'ufficio centrale della Cassazione e' ritenuto scontato dal costituzionalista Alessandro Pace, legale del partito di Antonio Di Pietro, promotore del referendum sul nucleare: ''si tratta solo di una questione formale – spiega – l'ammissibilita' non e' in dubbio''. Ma i comitati promotori che fanno capo al partito di Antonio Di Pietro hanno messo in campo tutte le strategie utili a contrastare il pericolo di un flop in vista dell''appuntamento del 12 e 13 giugno. Pertanto, le scorse settimane, prima del pronunciamento della Cassazione, hanno sollevato tre conflitti di attribuzione davanti alla Consulta per chiedere: l'annullamento dell'emendamento al decreto omnibus, poi convertito in legge lo scopo – sostengono – di vanificare il voto sul nucleare; l'annullamento della delibera della Commissione di vigilanza Rai approvata lo scorso 4 maggio, vale a dire – lamentano i comitati – con un mese di ritardo rispetto a quanto previsto per legge e, soprattutto, con disposizioni ulteriormente limitative degli spazi temporali in favore dei promotori e dei sottoscrittori dei quattro referendum. Trattandosi di conflitti di attribuzione, la decisione avverra' in due tempi: l'ammissibilita' (fissata per la camera di consiglio della Consulta il prossimo 7 giugno) e il merito (che si terra' in un secondo momento, a meno che i ricorsi non siano dichiarati inammissibili). In via cautelare, i comitati referendari chiedono inoltre alla Consulta di stabilire se vi siano i presupposti per l'adozione delle ''piu' opportune misure'' compensative dell' ''illegittimo ritardo con il quale la delibera'' della Commissione di vigilanza Rai e' stata adottata.

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