Referendum, Leone: Rispetto per il voto, no influenza su governo

ROMA – ''Dopo sedici anni di fallimenti c'e' un recupero dell'istituto referendario che quale espressione della volonta' popolare, va accolto con favore. Dunque, massimo rispetto per il responso delle urne. Ma non puo' essere taciuto – ha detto Antonio Leone, vicepresidente della Camera dei Deputati del PdL – il significato politico della consultazione, ancora una volta trasformata in referendum pro o contro Berlusconi. Non a caso la sinistra radicale e il Pd invitavano i cittadini a recarsi a votare 'per dare un nuovo ceffone al presidente del Consiglio', per creare un'alternativa di governo che la stessa opposizione sa di non esserci, dati i problemi di coalizione che la affligge''. ''Il voto referendario – aggiunge Leone – non influira' sulla prosecuzione dell'attivita' di governo, ne' fermera' il suo percorso riformatore. Si prendera' atto certamente della volonta' popolare, ma vanno considerate le conseguenze create dal responso referendario: l'Italia senza energia a basso costo, sara' ancora di piu' trascurata dai grandi investitori internazionali, mentre la rete idrica colabrodo continuera' a disperdere il 50 per cento dell'acqua. Se il governo ha difficolta' a varare la riforma fiscale – conclude Leone – tantomeno riuscira' a trovare senza i privati, a cui anni fa lo stesso Bersani intendeva ricorrere, i 60 miliardi di euro necessari per tappare i buchi di quella rete. Ammenoche' i 'vincitori' non dirottino i rimborsi elettorali loro spettanti a questa bisogna''.

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