Referendum, Luciana Littizzetto al mare come Craxi. Insorge la Lega: “Italiani troppo ignoranti per capirli?”

Referendum, Luciana Littizzetto e la lettera da Fazio. Lo show a Che tempo che fa di Luciana Littizzetto sugli imminenti (12 giugno) cinque referendum ha suscitato il classico vespaio politico-mediatico.

Referendum, Luciana Littizzetto e la lettera da Fazio

“La Rai arma Littizzetto per boicottare i referendum”, sintetizza il titolo indignato de Il Giornale. La Lega giunge a chiedere conto all’amministrazione della tv pubblica del comportamento della Littizzetto lanciando un’interrogazione in Parlamento.

Non piace, non è piaciuto, il giudizio tranchant in forma di lettera da parte della comica a proposito della presunta incomprensibilità dei temi referendari abrogativi sulla giustizia. Con corredo dejà-vu di invito ad andare al mare. In un solo colpo ha ripescato il Craxi dei bei tempi e infranto il tabù a sinistra della partecipazione come valore politico in sé. Littizzetto ha scagliato i suoi strali satirici soprattutto contro l’arma referendum.

E’ inadatta a risolvere le complessità, l’alternativa secca sì/no avvilisce un dibattito che spetta alla politica rappresentativa. Per la Lega, soprattutto, ha utilizzato lo spazio pubblico per bocciare i quesiti senza che le si opponesse una voce contraria o perlomeno la si sottoponesse a un contraddittorio. 

La Lega presenta interrogazione in Vigilanza Rai

“Abbiamo presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai per chiedere conto ai vertici dell’azienda di quanto avvenuto nell’ultima puntata del programma Che tempo che fa. Nel corso della quale, Luciana Littizzetto ha di fatto rappresentato le posizioni contrarie ai referendum sulla giustizia senza il benché minimo contraddittorio”. Lo hanno annunciato Giorgio Maria Bergesio, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi, Leonardo Tarantino, parlamentari della Lega in commissione Vigilanza Rai,.

“Leggendo un’immaginaria lettera al Parlamento, la comica si è esibita in una reprimenda dal vago sapore di superiorità morale contro l’ammissibilità dei quesiti referendari. Perché, a suo dire, i cittadini non avrebbero le capacità culturali per valutarne i contenuti”, proseguono i parlamentari della Lega.

I gesuiti italiani: “referendum abrogativi non realizzano soluzioni sistemiche”

Di segno opposto, e praticamente sovrapponibili a quelle della Littizzetto – a parte la differenza di tono e argomentazioni – le riflessioni contenute nella rivista dei gesuiti italiani.

I cinque referendum in tema di giustizia che si terranno il prossimo 12 giugno riportano all’attenzione generale “un tema che per la sua tecnicità è spesso rimasto marginale nel dibattito pubblico”.

Nell’editoriale del nuovo numero di Aggiornamenti Sociali, la rivista dei gesuiti italiani, p. Giuseppe Riggio sottolinea che la necessità e l’urgenza di procedere a una riforma del sistema giudiziario sono largamente condivise.

Evidenziando tuttavia che “i referendum abrogativi non possono realizzare soluzioni sistemiche e adeguate” ai problemi e ai malfunzionamenti del pianeta giustizia nel nostro Paese. Per la loro ampiezza e per il loro carattere sistemico, questi andrebbero affrontati in sede legislativa, piuttosto che ricorrere allo strumento referendario come “grimaldello per scardinare posizioni di stallo a livello politico”.

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