Referendum nucleare, Veronesi: "Temo si fermi la ricerca"

ROMA – ''La scienza si è trovata serrata in una tenaglia antinucleare da destra e da sinistra'', di questo è convinto l'ex senatore del Pd e presidente dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare, Umberto Veronesi, in un'intervista al Corriere della Sera, nella quale esprime il suo timore per uno stop alla ricerca in Italia, sull'onda dei referendum.

''La destra è stata a lungo condizionata dalla lobby del petrolio – afferma Veronesi – mentre la sinistra ha dimenticato che 'l'atomo per la pace' è stato una sua bandiera, che i primi impianti nel dopoguerra sono sorti nelle Repubbliche popolari dell' Europa dell'Est, nella Svezia socialista e nella Francia di Mitterrand. Ora, invece, è di destra. E chi, come me, sta dalla parte della ricerca è schiacciato fra gli schieramenti''. Secondo Veronesi, ''la maggiore fonte di energia nucleare è il sole che degli elementi naturali e' il simbolo – aggiunge – .

L'energia dell'atomo è l'opzione piu' vicina alla natura''. Lo scienziato risponde anche sulle parole di Papa Ratzinger, che secondo lui ha richiamato l'attenzione ''sulla centralita' dell'uomo e la salvaguardia del creato'' e ha messo in guardia ''sul primato della tecnica sulla scienza, ricordando che la tecnica deve essere coniugata sempre ad una forte dimensione etica''.

''Io ritengo che la scelta nucleare sia etica – afferma Veronesi – e di salvaguardia delle risorse per il mondo di domani''. E anche nella decisione di non costruire nuove centrali ''sarebbe grave per il nostro Paese – conclude – fermare la ricerca sul nucleare e sulla sua sicurezza, come il resto del mondo continua a fare''.

Gestione cookie