Referendum: Pd 'tenta' Lega, polemiche su ricorso governo

ROMA – La decisione del governo di ricorrere alla Consulta per cercare di bloccare il quesito sul nucleare solleva polemiche e un contro-ricorso del Pd. Ma non ferma la campagna referendaria. Anzi', soprattutto i principali partiti mobilitati, Pd e Idv, cercano di allargare oltre i confini degli elettori del centrosinistra la platea dei votanti. E il Pd e' convinto, come sostiene Ignazio Marino, che il popolo leghista ''andra' a votare e votera' si''', una previsione confermata dal governatore Luca Zaia e dal sindaco di Varese Attilio Fontana, schierati per l'acqua pubblica secondo la posizione storica del Carroccio.

Il referendum sul nucleare, ammesso dalla Cassazione, finisce all'esame della Corte Costituzionale che martedi' dovra' decidere sul ricorso di inammissibilita' presentato dall'avvocatura dello Stato e sull'istanza di rigetto contro il governo, presentata oggi dal Pd. Sul fronte politico, invece, a fronte della liberta' di coscienza lasciata dal Pdl, i vertici della Lega per ora non si pronunciano ma proprio il Senatur aveva definito ''interessanti'' alcuni quesiti come quello sull'acqua e soprattutto tra gli amministratori si fa strada l'annuncio della decisione di andare a votare.

D'altra parte, ricorda il Pd, il Carroccio aveva ''espresso piu' di una perplessita' sulla legge Ronchi e ha votato la fiducia solo per disciplina''. E, Lega a parte, si moltiplicano anche nella maggioranza le adesioni al referendum: anche La Destra, il movimento guidato da Francesco Storace, oggi invita a votare 3 si' e a non ritirare la scheda sul legittimo impedimento.

In questo varco si inseriscono comitati promotori e opposizioni per cercare di raggiungere il difficile quorum. Il leader Idv Antonio Di Pietro continua la campagna per de-ideologizzare il referendum con l'obiettivo di spingere al voto anche gli elettori del centrodestra.

''Sarebbe sbagliatissimo dare colore politico alla campagna referendaria''. Quindi niente bandiere di partito ne' leader sul palco venerdi' prossimo quando in varie citta', tra le quali Roma, ci saranno le manifestazioni conclusive.

L'impressione dei promotori e' che, anche se resta un obiettivo molto difficile, il quorum questa volta si puo' raggiungere. Il governatore pugliese Nichi Vendola sfodera ottimismo: ''Sara' un plebiscito, quattro si' che seppelliranno l'ultima meschinita' del governo Berlusconi. Hanno mentito consapevolmente e spudoratamente''.

Per il rush finale, oltre alla mobilitazione di piazza si punta alla pubblicita' televisiva dopo richiami e ultimatum dell'Agcom. Che pero', stando alle opposizioni, la Rai rispetterebbe con scarso entusiasmo. ''I telegiornali di maggiore ascolto – evidenzia Roberto Zaccaria, deputato Pd e coordinatore del gruppo di ascolto sul pluralismo dell'informazione – cominciano a dare qualche informazione sui quesiti ma e' comunque Berlusconi a monopolizzare gran parte delle notizie relative al referendum, con la sua dichiarazione sull'inutilita' del voto''.

Quindi invita il senatore Idv Pancho Pardi, meglio i vecchi metodi di propaganda, ''auto-munendosi di adesivi, cartelli, bandierine da attaccare in macchina, in moto, in bici con su scritto '4 Si'' per la democrazia''.

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