Referendum: primi dati affluenza a 2 cifre? In passato è stato quorum

ROMA – Se è vero che i ''precedenti'' diventano norma, il quorum in questa tornata referendaria potrebbe essere a portata di mano. Qualunque sia stato il quesito proposto e il tipo di referendum, scandagliando negli archivi del Viminale esce fuori, infatti, che quando la prima rilevazione dell'affluenza alle urne è stata a due cifre si è sempre raggiunto il quorum.

Poco importa che si sia votato in un solo giorno o in due, che si sia andati alle urne solo in Italia o che si siano pronunciati anche gli italiani all'estero, che la prima rilevazione sia stata fatta alle 11 o alle 12, il risultato e' sempre stato lo stesso: quorum superato.

E' accaduto cosi' nel '74 quando agli italiani si chiese di schierarsi pro o contro il divorzio (voto in due giornate, 12 e 13 maggio, senza consultare i connazionali oltreconfine): alle 11 l'affluenza raggiunse quota 17,9 e in chiusura si tocco' la percentuale record di votanti dell' 87,7.

Quattro anni dopo, l'11 e il 12 giugno '78, sia il referendum sull'ordine pubblico sia quello relativo al finanziamento pubblico dei partiti (stesse modalita' di voto) in prima rilevazione fecero registrare un'affluenza del 12,6% chiudendo entrambi con un massiccio 81,2. Il 17 e 18 maggio '81 i cittadini furono interpellati sull'aborto (e anche su questioni attinenti all'ordine pubblico, l'ergastolo, il porto d'armi) e anche in quell'occasione il 10,8% di affluenza registrato alle 11 si tradusse in un deciso sfondamento del quorum: 79,4.

Nel 1985 (9 e 10 giugno) sulla scheda fini' l'indennita' di contingenza (la famosa scala mobile) e di nuovo il dato di prima affluenza (ore 11), 11,9%, fu il segnale di una corposa partecipazione: 77,9%. Anche cinque anni fa, il 25 e 26 giugno 2006, il referendum per l'approvazione della legge di modifica alla parte seconda della Costituzione (voto solo in Italia) con una prima affluenza al 10,1% raggiunse il quorum: 53,8.

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