Referendum sui magistrati eccolo! Il risultato: 94,3%! I candidati concorso che non passano scritto agli esami

Referendum su magistrati e magistratura ce n’è da votare il 12 di giugno. Una sorta di referendum su se stessi e sul loro futuro, o meglio sul futuro dell’amministrazione della Giustizia, i magistrati, o meglio la magistratura, se l’è fatto in casa. La domanda non era proprio: siete voi in grado di…Ma la risposta è arrivata comunque chiarissima: solo il 5,7 per cento dei candidati al Concorso per entrare in magistratura ha superato lo scritto all’esame, 

Errori di diritto nei testi dei candidati?

Magari solo quelli, magari solo errori di diritto. Errori in materia di discipline giuridiche non dovrebbero esserci quasi come regola nei testi di chi aspira ad amministrarla la Giustizia. Errore di diritto al plurale nei testi basta e avanza per essere giustamente respinto all’esame. Ma non c’erano solo quelli nei testi redatti da chi si presentava al concorso per entrare in Magistratura. Secondo i commissari d’esame nei testi erano presenti in forze errori di grammatica. Errori anche nell’andare a capo, nel saper dividere sillabe all’interno di una parola.

Neanche come si va a capo…

Qualcuno, più d’uno, dirà o penserà che si tratta di forma, non di sostanza. Che importa alla fine davvero saper scrivere correttamente secondo grammatica, conoscere e usare i tempi dei verbi, le modalità dell’aggettivazione, essere di casa nell’analisi logica, addirittura il lusso vezzoso dell’usare la punteggiatura conoscendone il significato? In fondo in ogni professione si sta radicando uno zoccolo duro di “parla come mangi”. Il problema è che è quasi sempre junk-food spacciato per cibo schietto e popolare. Cibo-spazzatura…parlato monnezza. Non sapere come si va a capo non è analfabetismo formale, al contrario è la manifestazione, tra le tante altre, dell’ignoranza della grammatica. E quindi della logica. E quindi, in ultima analisi, sia delle modalità conoscitive che di quelle concettuali. In quel 94, 3 per cento di candidati al concorso per entrare in magistratura che molto non sanno in tema di diritto e molto sbagliano in termini di grammatica c’è la sicura promessa di una giustizia male amministrata.

Solo loro, solo i magistrati?

Mal comune non è mezzo gaudio, però va detto che non solo i magistrati. Sottoposti a qualsiasi verifica di competenze e abilità nella comprensione e lettura e stesura di testi, vacillerebbero avvocati e ingegneri, si perderebbero vaste schiere di prof, alzerebbero le mani in segno di resa medici e e artisti e attori e cantanti…Per non dire di politici, influencer e giornalisti che una verifica del genere non la reggerebbero quasi in blocco. Come se ne esce? Più o meno come si fa da un po’, categoria per categoria, gruppo per gruppo: si dà la colpa all’esame, è l’esame che è sbagliato. Un dirigente della Cgil scuola ha detto: “Noi dobbiamo partire dal presupposto siano tutti insegnanti eccellenti…”. Quindi nessuna valutazione, esame o concorso vero, altrimenti si offende il presupposto.

Saranno magistrati

Rotazione e permeabilità delle carriere, inquirente o giudicante. Modalità di elezione del Consiglio Superiore della Magistratura. Responsabilità civile dei magistrati, pagella quantitativa-produttività dei magistrati…A parte la pessima abitudine di molta magistratura di ritenersi l’unico potere “buono” della Repubblica e a parte la voglia di rivincita del ceto politico contro la magistratura (due colossali a parte) non sarà, anzi non è che il problema vero sia sempre di più l’analfabetismo grammaticale che poi diventa professionale? Dei giornalisti, dei politici, degli avvocati, degli autori televisivi, degli sceneggiatori, dei romanzieri, dei commercianti, dei prof…perché no dei magistrati? Infatti il 94, 3 per cento non passa l’esame scritto al concorso. Non pochi di quelli che non hanno passato l’esame saranno magistrati. Manca personale, ovunque sotto organico, si farà di necessità…vizio.

 

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