Regionali, Bonino: faccio lo sciopero della fame ma sono una persona leale; Pd chiarisca

Emma Bonino

“Proseguo lo sciopero della fame e della sete” ma “sono una persona leale, e se prendo un impegno lo porto a termine”. La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino, in sciopero della fame e della sete da lunedì scorso, 22 febbraio, in segno di protesta contro la mancata applicazione della legge elettorale, non ha interrotto la sua campagna.

Ma se da una parte manda messaggi di fermezza sui motivi che l’hanno spinta al digiuno, dall’altra rassicura i suoi alleati, in particolar modo il Pd, preoccupati che l’iniziativa possa danneggiare la sua corsa alla poltrona di governatrice del Lazio. Stamattina il segretario del Pd Pier Luigi Bersani è stato chiaro: “I radicali stanno conducendo una battaglia per la legalità che merita ascolto” ha detto. Ma a chi gli ricordava l’intervista di un quotidiano a Marco Pannella, secondo il quale i cittadini laziali non possono essere sicuri che Bonino si candidi, Bersani ha risposto: “Credo che gli elettori del Lazio vogliano al contrario avere conferma della candidatura. Con lei in campo, il centrosinistra è molto competitivo”.

Eppure la polemica non si placa, ed è un altro Pd, Arturo Parisi, che parla di “qualcosa di eccessivo nel rapporto tra Pd e radicali: non ci si può sorprendere che i radicali siano radicali. La scelta di sostenere Bonino non poteva prima o poi non presentare il conto”. Il centrodestra parte all’attacco: il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri parla di un Pd “sbeffeggiato e umiliato”. La radicale però tiene duro: “Il nodo, non mio ma complessivo, si scioglie sabato, perché vanno depositate le liste”, ha detto a una radio. E stamattina, nel corso di un incontro con i ricercatori dell’Enea, è stata anche più chiara: “Io sulla legalità magari perderò, ma non sono più disposta ad accettare la violazione dei diritti dei cittadini.

Voglio potermi guardare nello specchio e dire di avere fatto di tutto. Mi dicono di essere più concreta, ma cosa c’é di più concreto della legalita?”. E lo sciopero della fame? “Ho un po’ di mal di testa”. Ma si va avanti: nel pomeriggio la attendevano due impegni al comitato elettorale. Ma dopo il primo, con le associazioni dei disabili, il secondo incontro (con gli immigrati) è stato rinviato “per evidenti motivi di precauzione”, hanno specificato dal comitato. Restano in piedi comunque gli appuntamenti di domani – mattinata tra Confagricoltura e Repubblica Tv, pomeriggio con l’Unione Borgate – ma il suo staff specifica che l’agenda sarà “calibrata” sul suo stato fisico e resa “selettiva”.

Il calendario di domani, per esempio, già previsto da tempo, non è stato ulteriormente caricato da altri impegni. Quelli già programmati, spiegano ancora, potranno essere o recuperati in seguito, a protesta finita (“non potrà, per ovvi motivi, continuare all’infinito”) o coperti da altri rappresentanti della coalizione.

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