Regionali, Bossi: “L’esclusione della lista Pdl mina la democrazia”

Umberto Bossi

Non si può andare alle elezioni senza un partito importante. Questo mi pare un modo per minare la democrazia”: il leader della Lega Umberto Bossi così ha commentato la decisione del Tar del Lazio che non ha accettato l’inserimento per le prossime elezioni regionali della lista del Pdl nella circoscrizione di Roma.

“Quando me lo dice Berlusconi, gli rispondo”: il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se anche il suo partito scenderà in piazza nella manifestazione annunciata dal Pdl dopo l’esclusione della sua lista nella circoscrizione di Roma per le prossime regionali. Bossi, che oggi ha partecipato a Milano ad un incontro con il ministro israeliano della Sanità, Yaakov Litzman nella sede dell’assessorato regionale alla Sanità, ha spiegato che sulla questione bisogna “ancora valutare bene”. “La Lega – ha osservato – è una carta pesante. Potrebbe essere perfino troppo pesante mettere la Lega, anche se Berlusconi ha ragione a preoccuparsi perché fanno le elezioni senza un partito come il suo. Però la Lega deve ancora valutare, soppesare bene”.

“La Lombardia è salva, meno male – ha aggiunto Bossi -. Però il Lazio…non si può andare alle elezioni senza un partito importante. Non far partecipare un partito così grosso come il Pdl mi sembra un’esagerazione”. Secondo Bossi “non valeva la pena che la Magistratura si muovesse come ha fatto anche perché i partiti principali non possono essere lasciati fuori”. Bossi ha difeso il cosiddetto decreto salvaliste dicendo che “ha contribuito a chiarire, a dare un’interpretazione semplificante ed equilibrata”. E ha detto di essere assolutamente contrario ad un rinvio delle elezioni. “Pannella – ha spiegato – lo vuole per presentare nuove liste, quelle che non è riuscito a fare prima perché il suo partito è inesistente e quindi ha bisogno di tanto tempo per presentare nuove liste. Non è in grado di raccogliere le firme”.

Umberto Bossi non crede che il pasticcio delle liste elettorali creerà un danno alla Lega Nord né che porterà all’assenteismo. Lo ha spiegato, a margine di un incontro all’assessorato della Sanità della Lombardia, confermando lo stretto legame con gli alleati del Pdl. “La gente ci valuta per quel che siamo, che vogliamo – dice – Sa che siamo alleati e dobbiamo mantenere l’alleanza. Non possiamo dire ad un alleato: ‘Arrangiati da solo’. Certo, bisogna ammettere che i leghisti che sono “partiti poveri sono bravi”. Abbiamo dovuto far tutto da soli – aggiunge – e siamo diventati capaci”. E a chi gli ha chiesto se il guaio con le liste sarebbe successo anche con la Lega all’interno del Pdl, il senatur ha risposto ridendo:”Perché non si attacca al tram…”.

Il figlio di Umberto Bossi, Renzo, che è candidato consigliere regionale in Lombardia nella circoscrizione di Brescia, dovrà farsi “la sua gavetta”. In passato si era parlato di un suo possibile ruolo come assessore, magari allo Sport, ma il segretario della Lega su questo ha frenato. “Lasciate stare mio figlio – ha detto ai giornalisti -. Faccia la sua gavetta”. Poi ha immediatamente aggiunto che è “l’unico ad aver vinto la Coppa del mondo di calcio”. Con la squadra della Padania ha in effetti vinto il campionato mondiale dei Popoli. Su eventuali assessori leghisti nella prossima giunta ha preferito non dire niente “per non litigare”. Ha dato per certa però la riconferma dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. “Lui c’é – ha concluso -, sa già in partenza che sarà qui a lavorare”.

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