ROMA – Stefano Bonaccini tra il 47 e il 51 per cento, Lucia Borgonzoni tra il 44 e il 48. Nella corsa per la presidenza dell’Emilia Romagna, secondo i primi gli exit poll diffusi dalla Rai alla chiusura dei seggi per le regionali, è un testa a testa.
La forchetta tra i due candidati è molto breve e si profila un lungo testa a testa tra i due candidati. Fermo tra il 2 e il 5 per cento il candidato M5S Simone Benini.
In attesa delle proiezioni su schede scrutinate, Bonaccini così resterebbe alla guida della Regione e Matteo Salvini – arrivato in serata al comitato di Borgonzoni – avrebbe fallito l’assalto al fortino rosso e la spallata al governo. Ma saranno le proiezioni notturne a confermare o meno il quadro.
In Calabria invece non ci sarebbe storia tra Jole Santelli del centrodestra (50-51%) e Pippo Callipo del centrosinistra (28-29%), con la deputata di Forza Italia avanti quindi di circa 20 punti, sempre secondo gli exit poll della Rai.
Spicca di certo in Emilia Romagna il dato dell’affluenza al 59,29%, quasi raddoppiata rispetto al 2014 (31,13%). Un’inversione di tendenza significativa, originata verosimilmente dalla posta in gioco e dalla polarizzazione della sfida con riflessi nazionali. Un boom di partecipazione che andrà interpretato nei trend dopo i risultati, tra l’ipotetico effetto Sardine e l’effetto Salvini, ma che di certo pesa.
Da valutare l’incidenza del voto disgiunto, con la possibilità che gli elettori votino un candidato governatore e la lista di un altro schieramento. Un discorso che potrebbe valere per M5S, ma anche per molti moderati di centrodestra. “Oggi vinciamo noi. Oggi vince l’Emilia-Romagna”, ha scritto su Fb il governatore uscente Bonaccini già nel pomeriggio.
Fiduciosa anche Borgonzoni, finita seconda al ballottaggio nella corsa a sindaco di Bologna con Valerio Merola del Pd nel 2016. “La risposta della gente che vuole una regione diversa la sentiamo”, ha detto oggi al seggio la senatrice leghista, “se si vince chiederemo che il governo vada a casa perché sarebbe una bocciatura della sinistra“.
Salvini aveva iniziato la giornata in diretta Facebook dalla collina delle apparizioni di Medjugorje. Il leader della Lega è tornato in giornata a irridere le Sardine, il movimento nato a Bologna proprio per contrastarlo. Il leader Mattia Santori ha affermato in un’intervista: “Siamo nati quando la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni era avanti di 6 punti nei sondaggi. Bonaccini è già un miracolo che se la giochi testa a testa”.
Calabria, centrodestra tra il 50 e il 51 per cento, centrosinistra tra il 28 e 29 per cento
Ben altro scenario in Calabria, dove secondo le interviste all’uscita dei seggi Santelli sarebbe tra il 50 e il 51 per cento, con l’appoggio di Lega, Fratelli d’Italia e del resto del centrodestra. Lontanissimo lo sfidante Callipo, tra il 28 e il 29 per cento. Il MoVimento cinquestelle registra una performance migliore che in Emilia Romagna, con Francesco Aiello tra il 10 e l’11 per cento, comunque ben distante dai risultati pentastellati delle elezioni politiche.
Santelli sarebbe quindi eletta prima governatrice della Calabria in modo schiacciante. Rispetto al calor bianco dell’Emilia Romagna, in Calabria la tornata elettorale non sembra aver scaldato gli abitanti: l’affluenza è rimasta stabile e bassa, poco sopra il 35 per cento, nemmeno un punto in più rispetto a cinque anni fa.
Fonte: Ansa