Regionali: lista Pdl in ritardo, rischio esclusione nel Lazio

Il Pdl potrebbe non partecipare alle prossime elezioni Regionali nel Lazio in programma per il 28 e 29 marzo.Secondo quanto riportato dall’agenzia AdnKronos, infatti, Il Popolo della Libertà avrebbe presentato in ritardo la documentazione richiesta per il deposito in Tribunale.

La lista del Pdl a sostegno della candidatura di Renata Polverini, di conseguenza,  sarebbe a rischio esclusione. Gli ambienti romani del Pdl, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, sarebbero comunque fiduciosi e tranquilli che la situazione possa appianarsi e puntano il dito contro un presunto ‘bloccò operato da militanti radicali e comunisti all’origine del ritardo. Al momento, il Pdl starebbe presentando un esposto ai Carabinieri sull’accaduto.

La mancata presentazione delle liste è confermata dal senatore del Partito Democratico Gasbarri. “Ero presente – spiega Gasbarri – al Tribunale di Roma ed ho potuto filmare l’episodio con il cellulare. Posso perciò documentare che intorno alle ore 14, quindi due ore oltre il limite di tempo consentito, le firme non erano state consegnate e giacevano abbandonate in un corridoio. Mi auguro che ora il Pdl non cerchi ora espedienti per far rientrare dalla finestra ciò che, secondo la legge, è ormai fuori della porta”.

Il Pdl ha immediatamente presentato ricorso contro la mancata iscrizione. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, interpellato sulla questione ha detto: “Non sono preoccupato, in ogni caso non posso farci nulla”.

Qualche preoccupazione, però, nel Pdl serpeggia. Il deputato Ignazio Abrignani, responsabile nazionale ufficio elettorale Pdl, spiega così i possibili scenari:  “Dal deposito delle liste il tribunale ha 24 ore per darci una risposta sull’ammissione, l’integrazione o l’esclusione, e in quest’ultimo caso si hanno a disposizione 48 ore per presentare ricorso all’ufficio centrale presso la Corte d’appello. Poiché non abbiamo la lista, ci aspettiamo che entro mezzogiorno di domani già si sappia qualcosa”.

“Mi auguro – ha proseguito il parlamentare – che viste le circostanze, che non sono giuridiche ma di fatto, si sappia qualcosa anche prima. Qui non ci sono questioni tecniche, ma una questione di fatto che è molto chiara: il Tribunale può esprimersi rifacendosi alla giurisprudenza del Consiglio di Stato che abbiamo citato nell’istanza. Le altre tappe successive – conclude Abrignani – sarebbero il Tar e il Consiglio di Stato, ma per ora limitiamoci a pensare con ottimismo a domani”.

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