Regionali, Paragone sfotte Di Maio col ciuccio in bocca: "E io mi tolgo la cravatta..." Regionali, Paragone sfotte Di Maio col ciuccio in bocca: "E io mi tolgo la cravatta..."

Regionali, Paragone sfotte Di Maio col ciuccio in bocca: “E io mi tolgo la cravatta…”

Regionali, Paragone sfotte Di Maio col ciuccio in bocca: "E io mi tolgo la cravatta..."
Un frame del video postato su Facebook da Giuanluigi Paragone. L’ex M5s sfotte Di Maio per la sconfitta alle regionali

ROMA – “Poi segnaleremo ai probiviri quelli che non ci hanno votato M5s e io mi tolgo la cravatta, e mi tolgo le restituzioni”. Così in un video su Facebook Gianluigi Paragone ironizza sulla debacle elettorale dei 5 Stelle alle regionali di Emilia e Calabria. E lo fa con un ciuccio in bocca, facendo il verso all’ex capo politico Luigi Di Maio. 

“Fossero dei venduti uno si incazzerebbe… invece sono solo degli incapaci: ma questo lo sapevamo tutti… anche quando presero il 33 per cento. Quindi non sono venduti, sono incapaci e si comportano come i pali di quel sistema che dovevamo cambiare” si arrabbia Paragone che incalza: “Luigi Di Maio si mette il ciuccio, il dito in bocca , si prende la copertina di Linus: Sono solo le regionali, dicono. E ora il M5s perderà anche il Veneto e la Liguria! State facendo una figura colossale”, avverte il senatore tornando a parlare delle concessioni scadute ed ora “rimesse a gara invece che darle all’Anas”.

E poi, “un’altra settimana è trascorsa senza che ai Benetton venisse revocato alcunché. Invece state zitti e non agite: siete il palo del sistema e poi andate in piazza a dire ‘revocheremo, revocheremo’: fate ridere!”.

Ma lo sfogo di Paragone non finisce: “E poi fanno anche i fighi. Di Maio ha difeso la svolta europeista del M5s: bravo pirla! Guarda che fa la tua brava Ursula, bravo pirla”, dice il senatore leggendo la notizia della volontà di “tassare i porti italiani ed aprire la strada alle privatizzazioni: 30 giorni all’Italia per adeguarsi”.

“Il M5s è morto” ripete ancora riferendosi anche al lavoro del reggente Vito Crimi e poi annuncia: “Avevo detto che avrei fatto ricorso al giudice ordinario per rientrare nel M5s… ma che devo fare, rischio pure di vincere!!! Dobbiamo riprenderci le parole forti, quelle antisistema e delle azioni antisistema. Altro che facilitatori… vi dovete vergognare!!”.

Di morte M5s, Paragone ha parlato anche in un’intervista alla Stampa in cui apre alla possibilità di creare un proprio movimento: “Non ho problemi a dire che sto guardando molto, in questi mesi, agli ambienti dei meet up e degli ex attivisti M5s. Tutta gente che vorrebbe tornare a sentire parole antisistema. Mi stanno chiedendo di organizzarci e di mettere su qualcosa”.

Per i Cinquestelle, sostiene Paragone, “ormai è tardi per riprendersi. Il Movimento è una forza europeista e filo Pd. In Italia, per colpa di Di Maio, non ci sono più forze politiche antisistema. Ma c’è ancora un elettorato ampio – evidenzia – che cerca qualcuno che li rappresenti. Ecco perché, nonostante la mia espulsione, dai territori mi chiamano per incontrarci e parlare”.

Secondo Paragone, Alessandro Di Battista “è l’unica speranza che ha il Movimento di risorgere. Alessandro dovrebbe ottenere la guida del partito e portarlo fuori da questa alleanza con il Pd, facendo cadere il governo. Ma questa è una cosa che non si realizzerà mai, perché ci sono i gruppi parlamentari che non vogliono perdere il posto. Il Movimento – prosegue – è destinato a scomparire nel Pd. Lo vedremo già alle prossime Regionali. Sono certo che si alleerà con il Pd in Veneto. L’alternativa sarebbe il non presentarsi, per evitare una figura come quella fatta in Emilia Romagna”.

 

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