ROMA – Regionali. Lega triplica i voti e avanza al centro. Salvini: “Mummie, è finita” . E’ finita 5 a 2 per il centrosinistra alle regionali: ma il leghista Zaia stravince in Veneto, la spaccatura Pd in Liguria regala la Regione al centrodestra dove vince l’uomo di Berlusconi, Toti, approfittando del suicidio di un Pd diviso e il traino della Lega Nord primo partito del centrodestra.
Il Carroccio, che a livello nazionale si attesta attorno al 12,5%, ottiene ottimi risultati anche in , Toscana, Marche e Umbria. Il cosiddetto laboratorio ligure consegna una lezione: la sinistra che ha presentato una candidatura alternativa a quella renziana si è attestato al 9% facendo però perdere la Regione a favore del centrodestra.
Per Renzi la prova che buttandosi a sinistra si perde e la certificazione che una corrente organizzata dentro un partito è nefasta (“ha rivitalizzato Grillo, ha regalato la Liguria a Toti”). Anche per la min0ranza Pd una lezione: i voti in uscita dal Pd sono stati intercettati da M5S, la sfida in campo aperto a Renzi vale solo il 9% dei consensi.
“Per me inizia il difficile, perché il triplo dei voti significa il triplo di responsabilità”, ma “io voglio andare a vincere a livello nazionale, non mi interessa partecipare. Sto ascoltando da un’ora chiacchiere televisive: sono felice che siamo uno ‘spauracchio’ per tante mummie, vuol dire che siamo nel giusto”, ha dichiarato il leader leghista Matteo Salvini parlando a Radio Padania. Claudio Marincola sul Messaggero analizza il momento leghista.
La Lega e Salvini ormai sono la stessa cosa. Un unico sentiment. E’ il primo voto dopo l’Italicum, la legge elettorale che prevede il ballottaggio tra le prime due liste se nessuna raggiunge il 40% al primo turno. La Lega che cresce è una pessima notizia per il Pd. Raffaele Volpe, vice presidente del partito, sa bene che la partita vera comincia ora: «Il Veneto per noi era emblematico, lì governiamo. Ma da ieri è importante allo stesso modo anche analizzare i voti di Chieti, Matera e di Caivano, il comune della terra dei fuochi dove ci siamo candidati.
E sì perché stiamo candidati anche lì. Il successo della nostra lista si misura anche dalla consapevolezza che per gli altri è finita un’epoca, una consapevolezza che i vecchi partners dovranno accettare». Volpi, senatore, padovano, è l’uomo che ha sdoganato Salvini nel resto dello Stivale. Una felpa dietro l’altra. «Se riusciamo a sfondare anche al Sud, come credo faremo, ci sentiremo legittimati a guidare il centrodestra. E sarà importante vedere come è andata in Campania dove Forza Italia ha scelto di andare senza di noi. I sondaggi ci davano tra il 6 e il 7% ma noi abbiamo deciso per una sorta di gentlement agreement di non presentarci. (Claudio Marincola, Il Messaggero).