Catiuscia Marini è il nuovo governatore dell’Umbria. La Marini ha vinto con il 57,2% delle preferenze, contro il 37,7% di Fiammetta Modena e il 5,1% di Paola Binetti.
Il centrosinistra si riconferma, quindi, in una delle Regioni “rosse” e riesce anche ad evitare che l’Udc gli “rosicchi” troppi voti.
La vittoria della Marini non è stato un risultato per niente scontato, visto che la campagna elettorale ha evidenziato in più di una ripresa divisioni interne alla coalizione e tenendo conto che alle ultime europee il Pdl in Umbria aveva sorpassato di circa due punti il Pd.
I problemi della Regione sono: disoccupazione in aumento, sanità poco efficiente, turismo in calo.
L’Umbria è considerata l’Eden italiano, dove si produce tanto e la politica costa anche meno che dalle altre parti. Il benessere raggiunto in Umbria, però, si sta sgretolando e l’emergenza lavoro viene registrata sui giornali locali come se fosse un bollettino di guerra.
L’Umbria ha un disavanzo minimo nel settore della sanità rispetto a Regioni come Lazio e Campania ma ha una pessima attrazione sanitaria, tra le peggiori d’Italia. Vuol dire che non solo le aziende ospedaliere umbre non attraggono pazienti ma che gli stessi umbri preferiscono andarsi a curare “oltre confine” per poca fiducia nella qualità della sanità locale. Non è un caso visto che la regione è al sesto posto tra quelle in cui le liste d’attesa per gli esami medici sono più lunghe e più lente.
Così così va il turismo che negli ultimi anni, in Umbria, ha registrato un numero di presenze inferiore rispetto alla media nazionale.
Scheda della regione. Nel 2005 le elezioni regionali erano state vinte dalla candidata dell’Ulivo Maria Rita Lorenzetti, già eletta nel 2000. La sfida di queste elezioni 2010 è stata tutta al femminile. Tre le candidate: Catiuscia Marini per la coalizione di centrosinistra, Paola Binetti per l’Udc e Fiammetta Modena per il centrodestra.
Il Pd ha scelto il suo candidato con le elezioni primarie. Scelta travagliata e che ha causato non pochi scontri interni. Bersaniani contro franceschiniani, tutti in corsa per un posto. La sfida è stata tra Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci. L’Umbria ha disertato i gazebo delle primarie e quel poco di cittadini che sono andati a votare hanno scelto la Marini, passata alla storia per avere fatto perdere alla sinistra la rossa città di Todi. La Marini è stata appoggiata anche da tutti i partiti del centrosinistra, dall’Idv a Sinistra, ecologia e Libertà, passando per Rifondazione, Comunisti italiani e Socialisti uniti.
Meno travagliata la scelta del candidato Pdl. Inizialmente il nome più accreditato era quello di Claudio Ricci, sindaco di Assisi. Ma secondo indiscrezioni di stampa sarebbe stato “silurato” per il suo aspetto fisico: troppo brutto, orecchie troppo a sventola per rappresentare il Pdl in Umbria. In poco tempo i coordinatori del partito lo hanno sostituito con Fiammetta Modena, una delle quattro donne candidate da Berlusconi a queste elezioni.
La novità vera della campagna elettorale umbra è stata però la discesa in campo di Paola Binetti. Pochi giorni dopo l’abbandono del Pd da parte della teodem, è stato Pier Ferdinando Casini in persona a ufficializzare la candidatura della Binetti che si è presentata come la “voce fuori dal coro”.