GENOVA – Una legge che proroghi le concessioni balneari per 30 anni. La Regione Liguria sta lavorando a due testi in aperta sfida al governo italiano sugli affidamenti delle spiagge e che cancellano così l’apertura alla concorrenza sostenuta dall’Europa con la direttiva Bolkestein.
Roberto Sculli sul Secolo XIX scrive che l’idea della Regione Liguria è quella di portare in aula due proposte di legge, da approvare entro fine maggio, che vanno a colmare il vuoto amministrativo. Le leggi però vanno contro la liberalizzazione delle spiagge e una volta approvate il governo dovrà ricorrere al parere della Corte Costituzionale per una inversione di rotta. Marco Scajola, assessore regionale al Demanio, spiega al quotidiano ligure:
“Nel vuoto amministrativo che si è venuto a creare ci sentivamo in dovere di intervenire per tutelare le prerogative del nostro territorio. E le legittime aspettative di imprese che hanno investito, sono parte del nostro patrimonio e non possono essere private di tutto da un giorno all’altro”.
Nel 2016 la Corte di giustizia europea ha stroncato la decisione del governo di estendere le concessioni al 2020 e l’Italia ha risposto temporeggiando:
“I risultati sono stati altri strali dall’Europa, che ritiene violato il sacro principio della concorrenza, e una leggina delega approdata in Parlamento in questi giorni. Che sul punto più importante, ossia la durata delle (eventuali) proroghe, resta generica. E soprattutto, al contempo, apre per la prima volta a quanto chiede l’Ue: le gare e la rideterminazione dei canoni delle concessioni.
In caso la legge delega fosse approvata, il governo avrebbe sei mesi di tempo per definire tutto ciò che è irrisolto. La Regione giocherà d’anticipo per la gioia delle 3 mila e oltre imprese balneari della Liguria (le principali sono circa 1.300). «La legge non inizierà il suo percorso in giunta – continua Scajola – ma in consiglio regionale. Vorremmo fosse condivisa da tutti, senza colori politici».
In questo senso vanno gli abboccamenti già abbozzati con alcuni consiglieri di minoranza. E il grande incontro coi 63 sindaci di Comuni costieri che la Regione promuoverà a breve. Tre le misure introdotte dalle due leggi l’istituzione di un fondo per opere di difesa della costa e ripascimenti, e le regole per le nuove concessioni, la cui durata dovrà essere «non inferiore ai vent’anni e non superiore a trenta»”.