PALERMO – La Regione Sicilia non paga e gli ex soci staccano la spina al server. Motivo? Un contenzioso tra la Regione e la partecipata Sicilia e-Servizi, guidata dall’ex pm Antonio Ingroia, che gestisce i servizi informatici dell’amministrazione siciliana collegandosi a un server della Valle d’Aosta gestito a sua volta da ex soci privati. Questi ultimi vantano un credito con la Regione che ammonterebbe a circa 100 milioni di euro. Motivo per cui hanno lanciato un ultimatum che è scaduto alla mezzanotte di ieri, 14 giugno. Di qui la decisione di staccare la spina. E con essa è andato in tilt anche il sito internet che gestisce il flusso dei risultati elettorali dei ballottaggi che si stanno tenendo in tredici comuni siciliani.
La scelta di staccare la spina ai flussi informatici sta provocando notevoli problemi alla Regione sotto diversi aspetti: il più serio, al momento, è il blackout degli Asp, i centri di prenotazione di visite ed esami negli ospedali dell’isola. Al buio il sito del servizio elettorale impegnato nella raccolta dei dati per i ballottaggi e quello dell’intera Regione siciliana. Ma a rischio c’è anche il servizio pubblico del 118: un semplice guasto al sistema, con il server in questo momento scollegato, manderebbe tutto in tilt.
L’ex pm Antonio Ingroia, spiega all’Ansa:
“Lo scorso aprile la Regione e gli ex soci avevano trovato un accordo sul pagamento del servizio che i privati continuano in parte a gestire, dopo aver ceduto la loro quota in Sicilia e-Servizi, controllando il server – dice Ingroia – Secondo i privati la Regione non avrebbe rispettato quell’accordo e qualche giorno fa gli ex soci avevano inviato una lettera dando come ultimatum la mezzanotte di ieri. So che la Regione ieri attorno alle 23.45 ha risposto ma evidentemente i privati hanno anticipato i tempi, staccando i collegamenti intorno alle 22”.
Nonostante l’uscita da Sicilia e-servizi, gli ex soci privati, Engineering e Accenture, hanno continuato a mantenere la proprietà del server, che si trova in Valle d’Aosta, mentre il contenuto informatico è di proprietà della Regione siciliana. Tra le parti però, da tempo, è aperto un contenzioso, con gli ex soci che pretendono dall’amministrazione il pagamento di crediti per circa 100 milioni di euro.
“Sicilia e-Servizi, tra l’altro, solo una settimana fa, sebbene lo avessimo chiesto da un anno – aggiunge Ingroia – ha ottenuto dalla Regione il centro-dati che ci consentirà di riversare i flussi contenuti nel server in Val d’Aosta”.