ROMA – E’ lunga la lista. Fotografo: pagato 75 mila euro. Spese per i vitalizi agli assessori e i loro stipendi: circa 5 milioni lordi complessivi. E come se non bastasse, tra gli sprechi della Regione Lazio, e della sua presidente Renata Polverini, ecco che saltano fuori anche 3 milioni per campagne pubblicitarie, soldi a trasmissioni televisive, manifesti e volantini. Queste “le spese di comunicazione istituzionale”, stanziate dalla giunta a partire dall’aprile 2011.
Il Corriere della Sera ne fa un lungo elenco, con tutte le spese per la “comunicazione istituzionale”. Ci sono i contributi alla guida Monaci, con un banner dal 2011 al 2012 e sei password per la consultazione della banca dati, al prezzo di 48 mila euro. Quelli per l’Agti (Agenzia giornalistica televisiva italiana), che si occupa di realizzare 25 trasmissioni su un’emittente romana: 41 mila euro, più quasi 19 mila euro per due pagine pubblicitarie sul mensile cartaceo.
Ci sono poi i soldi dati al settimanale “Gli altri” di Pietro Sansonetti (18 mila euro), quelli a “Cinque Giorni” (free press della provincia romana: quasi 85 mila euro), al sito Diregiovani.it per videointerviste a presidente e assessori (oltre 90 mila euro), i 99 mila alla società Com.E per la presenza sul bimestrale “in-forma”. Fino a qui le spese per giornali ed emittenti.
Poi però, secondo quanto riportato da Affaritaliani.it, ci sono manifesti e volantini. Per la campagna “Doniamo il sangue”, in 21 giorni dal 30 maggio al 21 giugno, vengono spesi 271.803 euro in affissioni, per “Corriamo insieme per le donne” la comunicazione costa 116 mila euro.
Non finisce qui. Per “Incontra Salute”, al laghetto dell’Eur, vengono saldati 25 mila euro di affissioni: l’evento si tiene nel 2011, i manifesti arrivano l’anno dopo. Per “Mare sicuro estate” vanno via 78 mila euro, per “Precari. Il Lazio Regione fondata sul lavoro” altri 25 mila. La campagna per dire che chiude la discarica di Malagrotta costa alla Regione 500 mila euro di manifesti, mentre per spiegare il Piano Casa del Lazio ce ne vogliono 42 mila. Il totale fa esattamente 3 milioni 221 mila euro. “Comunicazione istituzionale”? Chiamata più volgarmente pubblicità.
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