Governo battuto, Zanda: “Ora Tremonti venga in Senato”

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 - 08:32 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La debacle della maggioranza in Aula sul Rendiconto dello Stato deve essere affrontata e spiegata dal ministro Tremonti in Senato. Lo stesso ministro che martedì era assente a Montecitorio per la votazione. Lo chiede il senatore Pd Luigi Zanda: “Chiedo alla Presidenza del Senato di interrompere la discussione sulla nota di aggiornamento e che si riprenda mercoledì mattina alla presenza del ministro Tremonti. Il ministro dell’economia deve spiegare all’Aula come intende sciogliere la questione cui assistiamo dato che la bocciatura avvenuta alla Camera condiziona anche i lavori del Senato: il provvedimento bocciato, è un presupposto della nota di aggiornamento al Def che Palazzo Madama ha iniziato a discutere”.

“Questa vicenda ha degli effetti politici e istituzionali rilevantissimi che Berlusconi non può liquidare parlando di ‘risolvibile disguido tecnico’. Anche il costituzionalista Giovanni Pitruzzella, consigliere del presidente del Senato Schifani, ha affermato che ‘la conseguenza politica di un voto contrario del Parlamento al Ddl del Rendiconto non potrebbe che essere la crisi di governo. Non possiamo che unirci a questa voce e chiedere anche noi le dimissioni del Governo Berlusconi. D’altra parte la bocciatura del Ddl sul rendiconto ha un solo precedente nella storia della Repubblica: è successo al governo Andreotti II nel 1973 e poi Andreotti si dimise immediatamente”.

Zanda sottolinea “l’evidente sottovalutazione della gravità della situazione da parte del governo”. E afferma: “In questo momento avrei considerato ‘naturale’ che la seduta fosse presieduta dal Presidente Schifani; ‘naturale’ la presenza del Presidente del Consiglio in quest’aula così come quella del Ministro dell’economia”.

Secondo Zanda,”I due testi, quello bocciato alla Camera e quello in discussione in Senato sono connessi l’uno con l’altro. Per questo chiedo l’immediata sospensione dell’Aula e la presenza del Ministro Tremonti per valutare quale connessione esiste fra i due documenti e prendere le decisioni politiche necessarie rispetto alla discussione in corso in Senato”.