ROMA – “Silvio Berlusconi sconterà tutta la sua condanna”: il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, prova a placare le polemiche divampate per l’articolo della delega fiscale che depenalizza i reati tributari sotto il 3% del reddito. E per evitare che le critiche e i sospetti gettino un’ombra sul percorso delle riforme e sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica dice: “Noi cambiamo il fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Per evitare polemiche, sia per il Quirinale sia per le riforme, ho pensato più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio“.
Parlando della riforma costituzionale che prevede la quasi-abolizione del Senato, Renzi ha scritto:
“Un passaggio storico. Il Presidente Napolitano ha detto che il bicameralismo paritario è stato il più grande errore dell’Assemblea Costituente. La pensiamo come lui. Da domani alla Camera, con tempi contingentati per finire entro gennaio la seconda lettura”.
Nella sua Enews il premier ha commentato anche le prossime dimissioni di Giorgio Napolitano dal Quirinale:
“Il Presidente della Repubblica. Chi sarà? Cosa farà? Ma sarà politico o tecnico? Uomo o donna? Di maggioranza o di opposizione? Domande legittime che rimbalzano nelle stanze romane. Ormai è il passatempo preferito degli addetti ai lavori. Capisco e non commento. Posso però dire che se l’Italia ha attraversato indenne un momento molto delicato gran parte del merito va a Giorgio Napolitano. Prima di discutere del futuro un sommesso grazie va all’attuale Presidente della Repubblica. Che si accinge a lasciare il Quirinale dopo nove anni di servizio alla Patria di cui tutti – nessuno escluso – dovrebbe essergli riconoscente”.
Poi, sulle novità della legge di stabilità:
“Fatti i primi decreti delegati affrontiamo il 2015 con le novità della legge di stabilità: chi quest’anno assume a tempo indeterminato non paga contributi per tre anni. Via l’Irap dal costo del lavoro. Più facile assumere, più flessibilità in uscita, ma anche più tutele per chi non ce la fa con lo Stato che si fa carico di accompagnare le persone licenziate: si prende cura, non abbandona a lunghe trafile burocratiche. La Repubblica democratica è fondata sul lavoro: dedichiamo allora il 2015 a chi lotta per trovarlo”.
E annuncia:
“Non saranno banali le novità che presto vedrete anche nel mondo INPS all’insegna della trasparenza, trasparenza, trasparenza!”.
Poi, in merito al disegno di legge delega sulla Pubblica Amministrazione firmato Madia:
“Sul pubblico impiego premiamo quelli bravi, che ci sono, e stanghiamo i furbetti” e “senza paura delle resistenze di piccole e grandi lobby e del potere di rendita dei signori della burocrazia. Il disegno di legge delega all’attenzione del Senato contiene provvedimenti veramente interessanti. Semplificazione, scommessa sul digitale, razionalizzazione delle forze dell’ordine, tempi certi di risposta delle amministrazioni, silenzio assenso. O cambiamo il sistema o il sistema cambierà noi. Ecco perché questa battaglia decisiva dovrà essere giocata nel supremo interesse dei cittadini, senza paura delle resistenze di piccole e grandi lobby e del potere di rendita dei signori della burocrazia. Non sarà la sfida più facile forse, ma per me è la più divertente, credetemi”.
I commenti sono chiusi.