ROMA – Per la Cgil guidata da Susanna Camusso il premier Matteo Renzi “delendum est“. Il decreto Poletti sulla riforma del Lavoro infatti è considerato dalla Cgil “in contrasto con la disciplina europea“, motivo per cui il sindacato ha deciso di denunciare alla Commissione europea il testo del decreto legge. A rispondere alla Cgil è l’economista Giacomo Vaciago, consulente del ministro Poletti, che sottolinea come una legge di Stato andrebbe discussa tra sindacato, forze politiche e lavoratori, non certo nelle aule dei tribunali europei.
Nel mirino della Cgil, scrive l’Huffington Post, il passo della riforma che introduce l’estensione a 36 mesi dei contratti a tempo determinato senza causale:
“Il gesto forte della Cgil insiste in particolare sulla parte della “legge 78 che elimina l’obbligo di indicare una causale nei contratti a termine e sposta la prevalenza della forma di lavoro dal contratto a tempo indeterminato al contratto a tempo determinato, in netto contrasto con la disciplina europea”. Sostanzialmente col nuovo decreto Poletti non è più prevista una motivazione per stabilire la durata dei contratti a termine (estesi fino a 36 mesi). La Cgil critica quella che secondo il sindacato sarebbe una ulteriore “precarizzazione” del mercato del lavoro. Soprattutto in merito alla trasformazione del previsto obbligo di assunzione in una sanzione pecuniaria, nel caso di sforamento del tetto del 20% nel ricorso ai contratti temporanei”.
Il sindacato ha sottolineato come per l’Europa sancisca l’importanza della stabilità del lavoro e della tutela dei lavoratori, per questo vorrebbe
“cambiare quelle norme che stanno penalizzando fortemente i giovani e i soggetti più deboli, rendendo più vulnerabili socialmente e economicamente generazioni di lavoratori”.
Proprio alla base di questi principi nasce la denuncia politica del sindacato, convinto che non ci sia
“alcuna prova statistica che all’aumento della precarietà corrisponda un aumento dell’occupazione”. La preoccupazione del sindacato di Susanna Camusso è che la combinazione di “acausalità, rinnovi e proroghe esponga il lavoratore al rischio di non riuscire a firmare mai un contratto stabile”.
Vaciago, economista e consulente economico del ministro Poletti, non ha fatto attendere la sua risposta:
“Questa è la conferma di un paese che non funziona. Si sta parlando di una legge dello Stato e di un sindacato che contro questa legge non riesce a portare i lavoratori in piazza. La politica si fa in piazza e quando si va a votare, lasciando perdere i tribunali. Le riforme serie si possono fare con maggioranze più ampie, senza evocare il Nazareno, così poi i giudici di Bruxelles ne possono tenere conto”.
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