MILANO – Se Matteo Renzi dice che “lo Stato fermerà i ladri”, Beppe Grillo risponde che bisogna fermare sia l’Expo (“Una rapina in corso”), che “la peste rossa“, ovvero “le coop rosse“. La vicenda Expo ennesimo pretesto per lo scontro tra i due. Solo poche ore prima Renzi aveva detto che “avrebbe messo la faccia” per far andare avanti l’Expo nonostante lo scandalo tangenti. Grillo aveva risposto che “gli italiani ci avrebbero messo il culo”.
Questo ha detto Grillo in conferenza stampa a Milano:
“Vanno perseguiti i leader politici e sappiamo chi sono. In Italia c’è una peste rossa, ci sono le coop rosse”
“Bloccheremo tutto, l’Expo è una rapina in corso”.
“L’ebetino va a raccontare frottole, frottole e frottole con l’aiuto dei media”.
“Con l’Expo ci daremo un giro di vite. Altro che andare avanti. E’ una grandissima puttanata”.
“La politica si indignerà perché vogliamo fermare tutto. Allora per par condicio dovremmo farci arrestare anche noi”.
Qualche ora prima, Renzi aveva confermato la volontà di andare avanti:
“Voglio confermare alcuni impegni che il governo ha preso. Siamo assolutamente certi che l’Expo sia una strepitosa opportunità anche per il tema che è stato scelto. Non sottovaluto ciò che è accaduto. Ma lo Stato è più forte dei ladri”.
E a stretto giro Grillo aveva risposto via blog:
Quando Renzie ci mette la faccia i cittadini ci mettono il culo (e i soldi). Renzie ha detto che sull’Expo lui ci mette la faccia, è arrivato buon ultimo dopo i renziani Fassino e Chiamparino, ottimi conoscitori di Greganti e Quagliotti, che la faccia l’hanno già persa da un pezzo, il culo ce l’hanno messo i piemontesi e i torinesi indebitati come delle lippe. L’Expo è il gioco dei quattro cantoni nel quale il responsabile di una fantomatica task force nominato da Renzie si chiama proprio Cantone. Un signore che ha la responsabilità dell’autorità anticorruzione e che sulla corruzione dell’Expo non ne sapeva nulla. A che pro prende quindi lo stipendio e a cosa serve l’autorità anticorruzione?
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