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Renzi:”Mio obiettivo è Pd al 40%. Nel 2018 disoccupazione ad una cifra”

di Lorenzo Briotti |29 Marzo 2014 0:43

Matteo Renzi (LaPresse)

ROMA, 28 MAR – “Il Pd alle prossime politiche del 2018 deve puntare al 40%. Sogniamo un meccanismo in cui si vada verso il bipolarismo” e poi “un bipartitismo all’americana”. Così Renzi in un’intervista a Bersaglio Mobile su La7.

“Il mio obiettivo è un Pd al 40%” anche grazie all’Italicum “che agevola il bipolarismo”, con “un centrosinistra attorno al Pd e un nuovo centrodestra”. Alle europee del 25 maggio invece, “il Pd parte dal 25%” delle politiche 2013 e dal “26% delle scorse europee: dobbiamo fare meglio“.

A proposito della sua non elezione, Renzi ha spiegato: “Sono tra quelli che avrebbero preferito una vittoria elettorale, sul campo. L’amarezza di chi pensa che è un peccato non ci sia stata una vittoria elettorale, è anche la mia. Però il governo” guidato da Enrico Letta “si era bloccato, tardava ad arrivare la fase due di rilancio e mancava soprattutto un orizzonte ampio”. Sulla sua azione di governo, l’ex sindaco di Firenze spiega: “L’unico modo per dare una certezza e orizzonte ampio era buttare in campo una serie di riforme coraggiose, giocarsi il tutto per tutto. Rischio l’osso del collo, ma lo rifarei mille volte perché era l’unica cosa da fare”.

DISOCCUPAZIONE E CRESCITA – Sempre a Bersaglio Mobile, Renzi spiega che “da qui al 2018” l’obiettivo del governo è poter registrare una “disoccupazione a una cifra“. Rispetto al 12,4% attuale di disoccupazione bisogna “recuperare il 2,4 o 2,5% per poter da qui al 2018 tornare sotto il 10%”.

La previsione dell’ex ministro dell’Economia Saccomanni dell’1% di crescita per il 2014 è “ahimé un po’ ottimistica. Le nostre cifre non sono queste: nel Def avremo un dato tra lo 0,8% e lo 0,9% di crescita. Con gli 80 euro in busta paga” derivanti dal taglio del cuneo “spero che alla fine si arrivi all’1% e lo si superi”.

A proposito delle critiche contro sindacati e imprese sollevate da Visco, Renzi spiega: “Visco ha detto cose sacrosante, la colpa non è solo dei politici, i politici devono fare la loro parte, ma se il paese vuole cambiare deve avere il coraggio di scardinarsi”

Sui sindacati e la pubblica amministrazione, il premier aggiunge che “la disoccupazione è raddoppiata non solo per colpa della crisi ma anche perché l’Italia ha perso delle occasioni, occorrono regole chiare, semplicità dei rapporti tra imprenditori che investono e P.a, e basta anche con i poteri di veto della realtà sindacale’‘.

“Mi sconvolge il 40% di disoccupazione giovanile, la grave e gigantesca questione della disoccupazione femminile” e la difficoltà a trovare lavoro degli over 50 ha aggiunto il premier parlando sempre di disoccupazione. “La delega fiscale di maggio spero contenga elementi interessanti e intriganti che permetta di abbassare il costo del lavoro per chi voglia assumere una donna, un giovane, un cinquantenne”.

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