Renzi parla a mezzanotte, exit poll: No al 55%, Grillo succhia la matita, affluenza 68%

Renzi parla a mezzanotte, Grillo succhia la matita, affluenza record al Nord, come finirà?
Renzi parla a mezzanotte, Grillo succhia la matita, affluenza record al Nord, come finirà?

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi parlerà intorno alla mezzanotte nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi. Cosa dirà Renzi? Accetterà la sconfitta che sembra si stia profilando e annuncerà le dimissioni, oppure celebrerà una inattesa vittoria su gufi, parrucconi e soprattutto sul Grillo Parlante? Non sarà comunque troppo presto? Forse sarà l’occasione per un colpo di teatro da parte di Renzi? Mancano meno di 2 ore, poi si saprà.

I primi exit poll sono tragici per Renzi:

Emg La7: Sì 41-45%, No 55-59%

Tecné Mediaset: Sì 41-45%, No 55-59%

Piepoli: Sì 42-46%, No 54-58%

Colpiscono i dati sulla affluenza, pari al 68%, riferiti alla chiusura alle ore 23. Come scrive Valentina Roncati, si tratta di un livello di “affluenza molto alto, del 57.24%”.

Il record lo hanno registrato le regioni del centro nord, il Veneto e l’Emilia Romagna in testa, entrambe con il 65.91%; dal Piemonte alle Marche, tutte alle ore 19 hanno superato il 60% degli elettori andati a votare.

Il Lazio, con il 56.86% dei votanti, mostra un’Italia “divisa in due” ma l’affluenza più bassa è in Calabria, con il 44,34% degli elettori che si sono presentati alle urne.

Nelle grandi città la maggiore affluenza per il referendum è stata registrata a Milano dove alle ore 19 ha votato il 60,9% degli aventi diritto. A Roma la percentuale dei votanti è stata del 55,9%, a Torino del 57,3%. Come nelle regioni, anche nelle città minore è stata l’affluenza al sud: a Napoli ha votato il 42,9%. A Palermo alle urne è andato il 47%. Tra gli altri capoluoghi si registra il record di Firenze dove ha votato il 67.3% e Bologna dove ha votato il 65.3%. A Bari alle urne è andato il 52.2%; a Catanzaro l’affluenza è stata del 49%, a Reggio Calabria del 46.8%; a Cagliari ha votato il 54.2%.

L’affluenza è imponente anche se paragonata ai precedenti referendum costituzionali: a quello del 2001 per la modifica del Titolo V alle 19 aveva votato il 23,9%; a quello del 2006 sulla devolution il 22,4%; all’ultimo sulle trivelle il 23,5%.

La giornata elettorale ha visto intorno alle 11 il premier Renzi accompagnato dalla moglie Agnese e dai figli, recarsi a votare alla scuola Edmondo De Amicis di Pontassieve. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invece votato a Palermo, presso la scuola media “Piazzi”, a poca distanza dalla centrale via Libertà dove si trova la sua residenza.

La giornata ha registrato il cosiddetto “caso matite“: molti, dopo un tam tam su Fb, sono arrivati al seggio armati di gomma per cancellare, per verificare l’alterabilità o meno del segno. L’allarme era partito dopo le denunce di comuni cittadini e quella del cantautore toscano Pierò Pelù che su Fb ha scritto: “La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio. Fatelo pure voi”.

“Pazzesco! Cominciano ad arrivare segnalazioni, le prima da Roma e Mantova, di matite elettorali che si possono cancellare con una semplice gomma! Irregolarità che sono state verbalizzate e in vari casi denunciate a Polizia e Carabinieri”, ha reso noto anche il leader della Lega Matteo Salvini.

 

Beppe Grillo è stato spiritoso: “I vecchi sanno come fare, noi anziani sappiamo come fare: nell’era digitale, succhiamo un attimo la matita”, Prima di votare, il leader del M5S ha succhiato la matita che gli era stata consegnata insieme alla scheda. “La matita funzionava” ha poi detto all’uscita dal seggio.

Il Codacons ha annunciato che presenterà un esposto al ministero dell’Interno e in 140 procure. Ma il ministero dell’Interno, con una nota, ha spiegato che “le matite cosiddette “copiative” sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale”. Le “Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti”.

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