ROMA – L’alternativa al Pd? Non è a sinistra, ma a destra: Matteo Renzi mette in guardia l’area del dissenso all’interno (ma anche all’esterno) del suo partito:
“Sicuramente il Pd deve fare una riflessione e ben venga. Ma cosa c’è fuori dal Pd? La Coalizione sociale, il Podemos italiano, Pastorino….Fuori dal Pd c’è Salvini ed il centrodestra. Per essere argine all’antipolitica dobbiamo darci una smossa ma essere consapevoli della situazione”.
Dopo le Regionali Renzi non rinnega una riflessione interna al partito:
“Ben venga una riflessione all’interno del Pd, visto che fino a pochi giorni fa si parlava del fatto che stavamo mettendo in atto una dittatura”. Ma “l’unica sinistra che in Europa ha ancora un risultato è la nostra”.
“Ho messo la sinistra in un angolo? Sì sull’Italicum perché dopo anni di rinvii arriva il momento che se hai il coraggio fai le cose altrimenti non sei credibile. Sul lavoro? Sì, perche le nostre riforme sono molto più di sinistra di quelle che sostiene la sinistra che non le ha fatte”.
“Mi dispiace per la Liguria ma non c’è partita: numericamente il Pd ha vinto e il Pd ha il consenso nel paese che non ha nessuna sinistra europea ha”.
Il Pd ha perso voti?
“Non uniamo le mele con le pere. A quali elezioni facciamo riferimento: alle amministrative o alle europee? Guardate a Livorno dove un anno fa nello stesso giorno il Pd ha preso il 53 per cento alle europee e il 35 alle amministrative”.
Renzi poi parla degli avvisi di garanzia per l’inchiesta Roma Capitale, uno dei quali recapitato al sottosegretario Ncd Giuseppe Castiglione:
“Io ho anche un padre indagato a Genova. Se ragiono su avvisi di garanzia i miei figli non avrebbero dovuto vedere il nonno. Ho 5 sottosegretari indagati io credo che un cittadino è innocente fino a prova contraria. Non chiederò mai le dimissioni per un avviso di garanzia”.