Renzi: “Rispetteremo impegni, ma la Ue deve cambiare”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2014 - 17:12 OLTRE 6 MESI FA
Renzi: "Rispetteremo impegni, ma la Ue deve cambiare"

Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – “Il governo italiano rispetta tutti gli impegni che ha con l’Europa”, ma il più grande impegno è cambiare per far tornare l’Europa vicina ai cittadini. il presidente del Consiglio Matteo Renzi risponde così alle accuse della Banca centrale europea sul deficit italiano rimasto al 3%.

“I sondaggi dimostrano che non è solo una crisi dell’Europa ma della rappresentanza, delle istituzioni politiche, dei partiti e dei Parlamenti. E’ mancato da parte nostra far sentire ai cittadini di sentirsi parte di un destino comune”.

ha detto il premier parlando al convegno “Il valore dell’Europa. Crescita, Occupazione e diritti” alla Camera.

“Dobbiamo fare in modo che l’Europa sia l’Europa dei popoli e dei cittadini e non solo dei vincoli. Bisogna uscire da un’idea bisestile della politica Ue, dove ogni 4-5 anni si affida il nostro voto e poi per il resto del tempo dell’Europa se ne occupano i tecnici. L’Italia vuole tenere i conti in ordine non perché ce lo chiede l’Unione europea, ma perché ce lo chiedono i nostri figli. Usciamo dal derby ‘ce lo chiede l’Europa, non ce lo chiede l’Europa’”. 

E’ impossibile adesso “fare il conto preciso di quanto andrà in busta paga” con il taglio dell’Irpef a chi guadagna meno di 1.500 euro al mese. Perché “dipende anche da come funzionano le detrazioni”. Ma “che siano 75 o 85 euro, non fa molta differenza. E’ un piccolo aiuto, ma è la prima volta che succede”,

ha detto poco dopo alla registrazione della puntata di Porta a Porta.

“Prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager. Se sei un dirigente della pubblica amministrazione è giusto che guadagni più del presidente della  Repubblica? No e ci sono molti dirigenti che guadagnano di più e la media tra dirigenti italiani e quelli inglesi e tedeschi è sproporzionata. Se noi paghiamo i debiti della Pubblica amministrazione e se pompiamo soldi nell’economia reale, accade che il soggetto che vince appalto per rimettere a posto una scuola, paga Iva. Ecco perché é importantissimo sbloccare debiti della P.a.”.

Renzi si è dato come data il 21 settembre per il pagamento di tutti i debiti della Pubblica Amministrazione. Il premier ha smentito l’ipotesi di un prelievo sulle pensioni intorno ai 3mila euro annunciata dal commissario straordinario alla spending review Carlo Cottarelli:

“L’idea che chi guadagna  2900-3000 euro di pensione sia chiamato ad un contributo va escluso. Chi sostiene che i pensionati pagheranno la manovra sbaglia, per i pensionati non cambia niente”. 

Parlando dell‘Irap, Renzi l’ha definita

una tassa odiosa perché più crei posti di lavoro più lo Stato ti tassa. Io invece decido di far pagare 100 euro a chi ha una rendita finanziaria, portandola alla media europea dal 20 al 26% ma i soldi non li metto in tasca ma vanno a diminuire la tassazione per le imprese che pagano l’Irap”.