Renzo Bossi e la “Lega tour”, autisti: “Viaggi per 600mila € in 2 anni”

Pubblicato il 13 Maggio 2012 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA

Renzo Bossi (Lapresse)

ROMA – “Prendeva anche 14mila euro al mese per le sue necessità private”. Renzo Bossi, detto il”Trota” nel web, andava a feste da Venezia a Bratislava. In due anni sarebbe costato alla Lega Nord ben 600 mila euro. Gli ex autisti del figlio di Umberto Bossi continuano a rivelare particolari sulle spese fatte con i soldi del partito. Non solo titoli di studio ed auto, la Lega Nord pagava anche per i viaggi di Renzo e dei suoi amici. Viaggi che non erano certo di rappresentanza per i suoi incarichi da consigliere regionale.

Alessandro Marmello ed Oscar Morando sono due degli autisti di Renzo, licenziati in tronco perché non più graditi, che hanno deciso di raccontare la loro versione. Morando ha raccontato a Repubblica: “Sono stato con lui dal 15 settembre 2010 al 21 marzo 2011. Prima andavamo in giro con un’Alfa 159, poi con un’Audi A5. Renzo pretendeva che si usasse il lampeggiante per saltare le code, cosa che non è consentita a un consigliere regionale”. Morando è stato licenziato perché “non più gradito” a Bossi junior, mentre Marmello è reo di aver “tradito la fiducia”.

Morando sottolinea che il vero punto è un altro: “Le sue abitudini, il suo stile di vita da giovane politico. Si viaggiava spessissimo non per impegni politici ma per partecipare a serate mondane: feste, cene, discoteche. Sempre a spese della Lega. Macchine, benzina, autostrade. E certo noi autisti, a disposizione giorno e notte. Stipendio da consigliere regionale a parte (12.555 euro mensili), Renzo Bossi costava alla Lega 14 mila euro al mese. Dodicimila euro per gli stipendi dello staff, più altri 2mila in contanti che ci venivano dati dalla Lega per le sue spese correnti. In due anni vengono fuori quasi 600 mila euro che l’Italia ha pagato a questo ragazzo. Anche per andare a Brescia dal dentista o a fare spese. Lascio ai militanti della Lega stabilire se siano stati ben spesi oppure no”.

“Rosy Mauro e Manuela Marrone mi avevano affidato Renzo chiedendomi di farlo diventare un uomo e di tenerlo lontano dai guai – continua Morando – . Ma è stato impossibile, si ribellava, faceva quello che voleva e mi diceva che dovevo farmi i fatti miei. Una volta siamo andati a Bratislava in macchina, grazie al suo avvocato aveva buoni rapporti con il presidente del parlamento slovacco. Arrivato là ho scoperto che il motivo del viaggio era una festa”.

Marmello, l’altro autista “bancomat”, come li definiva l’ex tesoriere indagato Francesco Belsito, ha raccontato: “Prelevavo soldi per le sue spese personali, passavo a prenderli direttamente in via Bellerio e prendevo fino a 1000 euro a volta, anche più volte al mese. Ho voluto denunciare perché deduco che quei soldi fossero destinati alla Lega per fare politica. Che fossero soldi pubblici”.

Le serate “informali” a Bratislava, lo shopping da 8 mila euro in un giorno a Brescia, l’Heineken Music Festival a Venezia con amici a seguito, ma anche le vacanze in Sicilia, a far visita alla famiglia della madre Manuela Marrone. Il tutto avveniva sotto gli occhi dei suoi autisti e della scorta, che lo seguivano mentre con il suo quad, la moto a 4 ruote, sfrecciava da Gemonio a Cremona. Ed a pagar erano sempre le casse del partito, ma ancor peggio erano le tasche dei contribuenti dal quale provenivano i finanziamenti pubblici al partito.