MILANO – “Meglio l’agricoltura che la politica“. Parola di Renzo Bossi, figlio del fondatore ed ex segretario della Lega Nord Umberto Bossi, che rivendica con orgoglio la sua nuova professione di imprenditore agricolo. Il figlio del senatur lo ha detto ai giornalisti uscendo dal Palazzo di giustizia a Milano insieme al fratello Riccardo, al termine dell’udienza preliminare a loro carico sulle presunte irregolarità nella gestione dei fondi del Carroccio. Tra gli imputati anche il padre Umberto e l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito.
I due figli di Bossi si sono presentati a sorpresa al Palazzo di giustizia per assistere all’udienza davanti al gup Carlo Ottone De Marchi e, per questo, è stato impedito a giornalisti e fotografi l’accesso al corridoio centrale del settimo piano della struttura. Misure simili erano state adottare in passato per l’arrivo di personaggi di primo piano del mondo della politica, come ad esempio Silvio Berlusconi.
I due figli di Bossi devono rispondere del reato di appropriazione indebita. La procura gli contesta l’utilizzo per fini personali dei rimborsi elettorali destinati alla Lega Nord: in particolare 145mila euro in 20 spese, fra l’altro per 12 multe, due cartelle esattoriali, l’assicurazione dell’auto, e il presunto acquisto (77 mila euro) del titolo di laurea in Albania.
Il Trota ha preferito non parlare dell’udienza e, rivolgendosi ai giornalisti, ha affermato: “Sto bene, non faccio il vostro lavoro”.
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