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L’ex del Tg1, la “più amata dai camionisti”, “miss Cepu”: l’uovo di Pasqua “Responsabile” nel rimpasto di governo

di Alberto Francavilla |21 Aprile 2011 20:43

Massimo Calearo (Lapresse)

ROMA – I coraggiosi che continuano a interessarsi di politica italiana potrebbero trovare un bel po’ di sorprese “Responsabili” nell’uovo di Pasqua gentilmente offerto dal governo: è arrivata la (invano procrastinata) ora del “rimpasto” a Palazzo Chigi, e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi potrebbe aggiungere 4 o 5 poltrone a tavola per il “movimento” (chiamiamolo così in mancanza di più calzanti sinonimi) fondato da Domenico Scilipoti, Antonio Razzi e Bruno Cesario. L’annuncio è arrivato al termine del vertice del Pdl a Palazzo Grazioli del 20 aprile.

Finalmente la pattuglia di deputati – via via alimentatasi fino a quota 29 – potrà essere ricompensata per la fedeltà dimostrata a Berlusconi nel momento del bisogno: è stato grazie al loro sostegno in Parlamento che il governo ha incassato la fiducia il 14 dicembre. E la ha poi “consolidata” man mano che il virus della “Responsabilità” si diffondeva fra gli scranni di Montecitorio.

I papabili per un ingresso nel governo formano una galleria di personaggi su cui vale la pena soffermarsi: c’è l’ex volto dei “pastoni” politici del Tg1, “Miss Cepu” e anche “la preferita dei camionisti”.

I Responsabili, o meglio gli esponenti di Iniziativa Responsabile, hanno alle spalle strade politiche tortuose: sono esperti della “giravolta” delle alleanze, amano essere “cavalli di ritorno”, spesso non hanno alcuna remora a scavallare da uno schieramento all’altro. Di certo, ora come ora il loro appoggio è determinante per le sorti dell’esecutivo.

Per questo il loro capogruppo alla Camera, Luciano Sardelli, ha partecipato alla riunione di Palazzo Grazioli: voleva capire fino a che punto le promesse della maggioranza si sarebbero esaudite. Nel centrodestra ormai non c’è nessuno che metta in dubbio l’ormai prossimo allargamento della squadra di governo.

Ecco quali sono i nomi in lizza per le cariche governative.

Francesco Pionati

Volto noto del Tg1, apparecchiava nelle tavole catodiche degli italiani il suo “pastone” (così in gergo si chiamano quei due minuti di dichiarazioni in cui si dà la parola a tutti i partiti). Quello che un giornalista sportivo non potrà mai fare, un cronista parlamentare può farlo e Pionati lo ha fatto: “scendere in campo” e passare da intervistatore a intervistato. Pionati si è candidato (tra le fila dell’Udc) per la prima volta in Parlamento nel 2006: non fu eletto ma subentrò a Totò Cuffaro quando questi diventò governatore della Sicilia. Eletto nel 2008, si discosta sempre più dal suo leader Casini, fino a fondare, nel 2010, Alleanza di Centro per la Libertà, partito del quale è l’unico rappresentante.

Catia Polidori (Lapresse)

Catia Polidori

Meglio nota come “miss Cepu”, era stata una delle finiane della prima ora, aderendo al progetto di Futuro e Libertà. Poi la “redenzione”, e il ritorno alla “casa madre” Pdl proprio in occasione del voto di fiducia al governo. I maligni (vedi Luca Barbareschi) hanno detto che ha optato per il ritorno dopo aver ricevuto rassicurazioni su Cepu, l’università privata fondata dal cugino.

Massimo Calearo

Imprenditore veneto, ex “pupillo” del collezionista di figurine Walter Veltroni, è stato candidato (e poi eletto) alla Camera con il Partito Democratico nel 2008, capolista nella circoscrizione Veneto 1. Dove avvicinare il Pd al mondo dell’impresa, ma non si è avvicinato nessuno, anzi: si è allontanato lui dal Pd. All’indomani del trionfo di Bersani alle primarie, lasciò il partito e in uno slancio “centripeto” entrò in Alleanza per l’Italia, il movimento nel frattempo fondato da Francesco Rutelli. Poi, un’ulteriore sterzata a destra nel novembre 2010. Fu lui, insieme a Scilipoti e Cesario a coniare l’espressione “responsabili”.

Bruno Cesario

Ex democristiano, ha cominciato a fare carriera parlamentare prima nell’Ulivo (deputato nel 2006) poi nel Pd (deputato nel 2008). Poi segue lo stesso percorso di Calearo: passa con Rutelli nel 2009 prima del grande salto che lo fa approdare alla corte dell’attuale governo nel novembre 2010.

Aurelio Misiti

Carriere ricca di colpi di scena per il calabrese Misiti: dopo un passato nel Pci e nella Cgil-Scuola, nel 1994 “scende in campo” al fianco di Berlusconi. Poi sceglie Di Pietro e passa nell’Italia dei Valori, con cui viene eletto deputato per due legislature consecutive (2006 e 2008). Nel maggio del 2010 passa con il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. Poi il “colpo di spugna”: al momento del voto sull’autorizzazione di perquisizione negli uffici del ragioniere Spinelli, fiduciario di Berlusconi (febbraio 2011), Misiti decide di passare con il premier.

Elio Vittorio Belcastro

Altro calabrese, ha cominciato a muovere i primi passi in politica a livello regionale col Partito Socialista. Poi il passaggio all’Mpa di Lombardo, con cui viene eletto nel 2008 a Montecitorio. Successivamente fa parte degli “scissionisti” del partito e segue Gianfranco Micciché nell’avventura di Noi Sud.

Daniela Melchiorre e Italo Tanoni

I due liberaldemocratici sono veri “specialisti” del cambio di casacca. Ex centristi, ex berlusconiani, ex prodiani, poi di nuovo berlusconiani. Tanoni vanta anche un passaggio nell’Udc (è pur sempre un democristiano in origine). Ricostruire i loro passaggi da uno schieramento all’altro è impresa difficile. Della Melchiorre si ricorda che è stata anche “la donna preferita dai camionisti”, secondo un sondaggio condotto tra gli autotrasportatori. Tanoni è risultato nel 2010 uno dei deputati più assenteisti di Montecitorio.

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