Responsabilità civile dei magistrati: per negligenza grave giudice paga 50% suo stipendio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Agosto 2014 - 18:49| Aggiornato il 6 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Responsabilità civile dei magistrati: per negligenza grave giudice paga 50% suo stipendio

Il sito del Ministero della Giustizia

ROMA, 4 AGO – Responsabilità civile dei magistrati: le linee guida sulla riforma della Giustizia diramate dal ministero guidato da Andrea Orlando prevedono l’obbligo di azione di rivalsa in caso di negligenza grave: “L’azione di rivalsa nei confronti del magistrato, esercitabile quando la violazione risulti essere stata determinata da negligenza inescusabile, diverrà obbligatoria”.

Rivalsa fino a 50% dello stipendio del magistrato. Un incremento della soglia economica della rivalsa che  “sarà innalzata – si legge sul sito del ministero – la soglia dell’azione di rivalsa, attualmente fissata, fuori dei casi di dolo, a un terzo dell’annualità dello stipendio del magistrato: il limite verrà incrementato fino alla metà della medesima annualità. Resterà ferma l’assenza di limite all’azione di rivalsa nell’ipotesi di dolo”.

Si amplia l’area di intervento. Si amplia l’area su cui può far leva chi è vittima del “cattivo uso del potere giudiziario”: lo prevedono, nell’ambito della riforma della Giustizia, le linee guida sulla responsabilità civile dei magistrati, che includono “le ipotesi di violazione manifesta delle norme applicate ovvero manifesto errore nella rilevazione dei fatti e delle prove”.

Superare il filtro dei ricorsi. Superamento del filtro di ammissibilità dei ricorsi in materia di responsabilità civile dei magistrati: lo prevedono le linee guida del ministero della Giustizia, spiegando che “uno degli obiettivi del progetto è il superamento di ogni ostacolo frapposto all’azione di rivalsa, nei confronti del magistrato, che lo Stato dovrà esercitare a seguito dell’avvenuta riparazione del pregiudizio subito in conseguenza dello svolgimento dell’attività giudiziaria”.

Il meccanismo di responsabilità civile resterà indiretto, cioè senza la possibilità per il cittadino di rivalersi sul singolo magistrato (come voleva Forza Italia): l’azione è condotta nei confronti dello Stato, che può poi decidere se procedere nei confronti del magistrato. Questo a garanzia dell’autonomia delle toghe.

L’ampliamento dell’area di responsabilità – che è “in linea con il diritto dell’Unione europea”, si specifica nelle linee guida – sarà esteso “nella ricorrenza dei medesimi presupposti”, anche al magistrato onorario. I giudici popolari resteranno invece responsabili nei soli casi di dolo. Tra le misure previste, anche un rafforzamento dei rapporti tra la responsabilità civile del magistrato e quella disciplinare.

Le modifiche sono state adottate per “rendere effettivo” uno strumento, quello della responsabilità civile dei magistrati, già previsto dalla legge Vassalli adottata dopo il referendum abrogativo del 1987, il cui meccanismo però “ha funzionato in modo assolutamente limitato. La legge, infatti, pur condivisibile nell’impianto, prevede una serie di limitazioni per il ricorrente che, di fatto, finiscono per impedire l’accesso a questo tipo di rimedio e rendono poi aleatoria la concreta rivalsa sul magistrato ritenuto eventualmente responsabile”.

“Un corretto funzionamento della responsabilità civile dei magistrati – rilevano ancora le linee guida – costituisce un fondamentale strumento per la tutela dei cittadini ed un necessario corollario all’indipendenza ed all’autonomia della magistratura”.

Ecco il testo integrale pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia:

Responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo
aggiornamento: 4 agosto 2014

Un corretto funzionamento della responsabilità civile dei magistrati costituisce un fondamentale strumento per la tutela dei cittadini ed un necessario corollario all’indipendenza ed all’autonomia della magistratura.

Il meccanismo previsto dalla legge Vassalli adottato in esito al referendum abrogativo del 1987 ha funzionato in modo assolutamente limitato.

La legge, infatti, pur condivisibile nell’impianto, prevede una serie di limitazioni per il ricorrente che, di fatto, finiscono per impedire l’accesso a questo tipo di rimedio e rendono poi aleatoria la concreta rivalsa sul magistrato ritenuto eventualmente responsabile.

Si tratta, quindi, d’intervenire per rendere effettivo questo strumento.

Un’ulteriore esigenza di intervento è rappresentata dalle pronunce della Corte Europea di Giustizia, che sollecita una maggiore effettività nelle procedure previste per il riconoscimento delle responsabilità conseguenti alla errata applicazione del diritto comunitario da parte del giudice.

1. Ampliamento dell’area di responsabilità
L’ intervento sull’attuale disciplina di settore riguarda in primo luogo il profilo dell’ampliamento dell’area di responsabilità su cui possa far leva chi è pregiudicato dal cattivo uso del potere giudiziario, in linea con il diritto dell’Unione europea che include le ipotesi di violazione manifesta delle norme applicate ovvero manifesto errore nella rilevazione dei fatti e delle prove.
In secondo luogo la responsabilità sarà estesa, nella ricorrenza dei medesimi presupposti, al magistrato onorario.
I giudici popolari resteranno responsabili nei soli casi di dolo.

2. Superamento del filtro
Uno degli obiettivi del progetto è il superamento di ogni ostacolo frapposto all’azione di rivalsa, nei confronti del magistrato, che lo Stato dovrà esercitare a seguito dell’avvenuta riparazione del pregiudizio subito in conseguenza dello svolgimento dell’attività giudiziaria.

3. Certezza della rivalsa nei confronti del magistrato
L’azione di rivalsa nei confronti del magistrato, esercitabile quando la violazione risulti essere stata determinata da negligenza inescusabile, diverrà obbligatoria.

4. Incremento della soglia della rivalsa
Sarà innalzata la soglia dell’azione di rivalsa, attualmente fissata, fuori dei casi di dolo, a un terzo dell’annualità dello stipendio del magistrato: il limite verrà incrementato fino alla metà della medesima annualità. Resterà ferma l’assenza di limite all’azione di rivalsa nell’ipotesi di dolo.

5. Coordinamento con la responsabilità disciplinare
Saranno rafforzati i rapporti tra la responsabilità civile del magistrato e quella disciplinare.