Responsabilità civile magistrati: asse Pd-M5s vota contro. Forza Italia furiosa

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2014 - 22:15 OLTRE 6 MESI FA
Responsabilità civile magistrati: asse Pd-M5s vota contro. Forza Italia furiosa

Responsabilità civile magistrati: asse Pd-M5s vota contro. Forza Italia furiosa

ROMA – Un inedito asse Pd-M5s per affossare, di fatto, il ddl sulla responsabilità civile dei magistrati, fortemente voluto dal centrodestra. Accade al Senato, in commissione Giustizia, dove il Pd, insieme al M5S, a sorpresa approva (con 10 sì e 8 no) un emendamento dei pentastellati al ddl sulla responsabilità civile dei magistrati che cancella l’articolo 1, cioè il cuore del provvedimento.

E mentre il Pd se la prende con Forza Italia che avrebbe forzato la mano per mettere subito ai voti la proposta di modifica. Il centrodestra, che grida appunto “al nuovo asse Dem-5 Stelle”, parla di “toghe rosse che passano all’incasso” accusando il Pd di non voler affrontare un problema come quello della responsabilità civile dei magistrati che invece “i cittadini chiedono a gran voce”. E la campagna elettorale torna a condizionare pesantemente i lavori parlamentari.

Il presidente della commissione Giustizia, Francesco Nitto Palma, chiama in causa il premier Matteo Renzi:

“Anche Renzi – ricorda – aveva chiesto che si intervenisse su questo tema. Ora che dice?”.

Ma Renzi dal salotto di Porta a Porta pronto ribatte:

“Finché i toni saranno da derby ideologico e da campagna elettorale non ci potrà essere nessun intervento sulla giustizia. E poi una procedura sulla responsabilità civile c’è già anche se ora è un po’ complessa…”.

Il capogruppo Pd in commissione, Giuseppe Lumia, spiega

“Il fatto è che il centrodestra voleva fare campagna elettorale su un tema così delicato come questo e noi non glielo abbiamo permesso”.

Già, perché la questione che ha scatenato il vespaio di polemiche, nasce dall’ordine di votazione degli emendamenti. Il Pd, con Lumia, aveva chiesto subito l’accantonamento della proposta di modifica dei M5S che abroga l’art.1 anche perché il relatore del testo Enrico Buemi (Psi) era assente, impegnato in Calabria con la commissione Antimafia. Ma Nitto Palma si è rifiutato e ha chiesto di mettere subito ai voti la norma.

“Se noi avessimo detto no all’emendamento – spiega Lumia a fine seduta – sarebbe passata la linea che il Pd diceva sì al risarcimento diretto delle toghe, cosa che non esiste in nessun altro paese Ue, mentre i 5 Stelle diventavano i difensori dei magistrati. E siccome non ci prestiamo a fare campagna elettorale su questi temi abbiamo deciso tutti insieme di dire ok all’abrogazione anche perché l’articolo 1 così com’era non ci piaceva per niente”.

Sergio Lo Giudice, del Pd, aggiunge:

“Noi siamo per la responsabilità indiretta del magistrato. Il cittadino prima si rivale sullo Stato e solo in seconda battuta sulle toghe”.

Ma così com’è scritto l’art.1 del ddl Buemi-Nencini dice il contrario: se il magistrato non ottempera alle competenze della Corte di Cassazione, che vengono riscritte ex novo, l’azione risarcitoria può essere diretta. Risultato: il cuore del provvedimento salta e ora “sarà difficile – osserva Giuseppe Cucca (Pd) – ricomporre un testo organico”.

Anche se resta ancora la via della legge Comunitaria alla Camera, dove meno di 48 ore fa la Lega, con Gianluca Pini, ha presentato un altro emendamento per introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati. Resta il fatto che un provvedimento su questo tema affossato così, in Commissione Giustizia al Senato, ha mandato su tutte le furie tutto il centrodestra, Ncd, FI e Gal.

Lucio Malan (FI) parla di “colpo di mano” di Pd-M5S. Elisabetta Casellati (FI) di una “nuova maggioranza” nata al Senato. Lucio Barani (Gal) di “una sintonia Grillo-Renzi a difesa della magistratura che continua a prendersela con Berlusconi”. Carlo Giovanardi (Ncd) di affossamento” della legge. Mentre l’Unione Camere Penali non ha dubbi: “All’interno di alcune forze politiche, nonostante i proclami di cambiamento” resta un “riflesso di protezione corporativa” dei magistrati.