Ricatto a Berlusconi, Ghedini contro il Fatto Quotidiano: "Mistificatorio"

ROMA, 9 SET – ''Il titolo pubblicato oggi in un articolo su 'il Fatto Quotidiano' 'Ghedini sapeva' e' del tutto mistificatorio e non corrispondente alle dichiarazioni del Tarantini riportate nello stesso articolo'': e' quanto scrive Niccolo' Ghedini in una nota, sottolineando che ''e' fisiologico che un avvocato penalista possa essere avvisato dal proprio cliente di una richiesta estorsiva. Cosi' non e' stato. Ma anche se tale notizia mi fosse stata comunicata, nulla di illecito o di deontologicamente scorretto potrebbe prospettarsi''.

''E' proprio lo stesso Tarantini che fa soltanto delle supposizioni ponendo una espressa formula dubitativa sul fatto che fossi a conoscenza di tali pagamenti. Fra l'altro e' pacifico e comprovabile che non mi sono mai occupato della contabilita' personale del Presidente Berlusconi. Ed e' ancora Tarantini che nel corso del medesimo interrogatorio, circostanza che i giornalisti si guardano bene dal pubblicare, spiega come non vi sia stato alcun rapporto con me, in particolare per quanto riguarda il denaro. Parimenti hanno accuratamente evitato di scrivere che Tarantini ha riferito che Lavitola gli avrebbe detto che doveva pretendere dal presidente Berlusconi che mai io fossi presente ad eventuali riunioni fra loro e che se mi fossi presentato, avrebbe dovuto cacciarmi. Del resto, se fossi stato a conoscenza del pagamento, trattandosi secondo l'accusa di estorsione, ed essendo il Presidente Berlusconi persona offesa, non avrei difficolta' a dichiararlo. E' fisiologico – e' quindi la conclusione di Ghedini – che un avvocato penalista possa essere avvisato dal proprio cliente di una richiesta estorsiva. Cosi' non e' stato. Ma anche se tale notizia mi fosse stata comunicata, nulla di illecito o di deontologicamente scorretto potrebbe prospettarsi''.

Il quotidiano, a pagina 3, titola: ''Soldi per il silenzio sulle escort, Ghedini sapeva''. A sostegno viene portata una affermazione di Tarantini del 3 settembre scorso ai magistrati, nel quale tratteggia la figura dell'avvocato, definito ''la persona in assoluto piu' vicina al presidente'': ''Credo che quando Berlusconi faccia determinati conti o cose, Ghedini lo sappia. Vede un fogliettino, una nota, non so come gestiscono la contabilita', Berlusconi, ma vede la nota ha scritto duecento (mila, ndr) a Lavitola per Tarantini, o comunque a Ghedini che non e' scemo dice: 'Cavolo, fammi vedere qua i soldi dove stanno'''.

Gestione cookie