Riccardi: “I campi rom sono una vergogna da superare”

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Come ministro dico che la situazione dei Rom non è delle più brillanti, come cittadino mi sono vergognato della loro condizione in Italia. Dobbiamo agire per il superamento dei campi rom”: lo ha detto il ministro dell’Integrazione e Cooperazione, Andrea Riccardi.

E nuove risorse non servono: “Ci sono fondi europei utilizzati solo al 10%” ha spiegato Riccardi, sollecitando l’elaborazione di una strategia nazionale per affrontare la questione rom e sinti in Italia.

Riccardi ha premesso che il suo ministero non ha competenze particolari sulla questione dei rom e sinti, aggiungendo che il suo Ministero “deve essere ancora fondato”. Ma “credo – ha aggiunto – che rom e sinti siano al primo posto nel tema dell’integrazione”.

“Sono amico fin da ragazzo dei rom e dei sinti – ha continuato – e sono convinto che in Italia non possa continuare una situazione come quella attuale. Bisogna promuovere una giusta e degna evoluzione di questa situazione”. “Come storico – ha detto il ministro – sono consapevole che la malattia dell’anti-gitanismo abbia accompagnato la storia europea. Non abbiamo ancora fatto i conti con l’olocausto zingaro, che è una grande macchia dell’Europa contemporanea. Dobbiamo dire ‘mai più’, e riconoscere ai rom europei di essere i discendenti della generazione dell’olocausto, che ha avuto responsabilità e complicità in tutta l’Europa”.

“Come europeo, osservo che i rom sono meno del 2% della popolazione Ue, ma sono europei da molto prima che noi lo diventassimo. Sono l’unico popolo europeo senza nazionalismo”. Quanto alla situazione in Italia, di cui Riccardi ha detto di vergognarsi, il ministro ha sottolineato come la popolazione rom e sinti sia una “minoranza ristretta, appena 140-160 mila persone, su cui è possibile agire”. E oltre all’utilizzo dei Fondi europei, Riccardi ha sollecitato una “strategia nazionale” che l’Europa ci chiede. Tra i punti fondamentali per affrontare la questione rom in Italia, Riccardi ha messo al primo posto l’istruzione: “L’abbandono scolastico è una piaga della condizione dei bambini rom e sinti, è difficile frequentare la scuola se si viene continuamente spostati di campo in campo, se si deve vivere alla giornata” ha spiegato. Gli altri punti fondamentali sono “l’occupazione, l’accesso all’assistenza sanitaria e, decisivo, il problema della casa”.