“Se non si fosse abbattuto questo tsunami, l’inchiesta sul riciclaggio che ci ha travolto tutti e con la china che l’Italia ha preso in questo particolare momento, stavamo ancora tranquilli e io stavo ancora in Senato, lì ero felice”. A parlare è l’ex senatore Nicola Di Girolamo, in un colloquio con La Stampa, dal carcere romano di Rebibbia dove ha ricevuto la visita del deputato dell’Udc, Enzo Carra.
Il rimpianto di Di Girolamo, che ha “milleottocento pagine di atti giudiziari da leggere”, è solo per i figli che “porteranno il peso di tutto questo”. L’ex senatore racconta che quando ha ricevuto le prime notizia sull’inchiesta si trovava in Svizzera e quando ha visto i giornalisti, pur non avendo in mano nulla, ha pensato che poteva servire “mettere in moto qualcosa”.
Quanto alla questione dei voti, afferma: “Quella è un’altra storia, se non si fosse abbattuto questo tsunami, starei ancora tranquillo e felice in Senato”.