Rifiuti a Palermo: riecco lo Stato di Emergenza. Lombardo chiama Bertolaso: un film già visto che non ha risolto niente

Il presidente della Sicilia Raffaele Lombardo

Palermo annaspa tra i cumuli di spazzatura e il presidente della Regione Sicilia pensa allo stato di Emergenza per far arrivare sul posto la Protezione civile. «Perché no? – ha risposto Lombardo a chi gli chiedeva se fosse imminente la richiesta di aiuto a Guido Bertolaso – C’è un rapporto di collaborazione con la Protezione Civile». E quindi Lombardo ha aggiunto che incontrerà tra oggi 30 giugno e domani 1 luglio, Guido Bertolaso.

I palermitani dovrebbero trarre un sospiro di sollievo. Eppure c’è qualcosa che non torna, basta riavvolgere il nastro fino al primo giugno 2009, giusto un anno fa. Il quadro è sostanzialmente lo stesso: a Palermo ci sono cumuli di spazzatura, cassonetti in fiamme e rischi per la salute. Comune, Prefettura e Regione ne parlano e arrivano alla decisione “risolutiva”: chiedono l’intervento dell’Esercito e della Protezione civile guidata da Bertolaso.

Il Guido nazionale immediatamente annuncia “primi provvedimenti urgenti” per fare fronte all’emergenza e si precipita a Palermo. Risultato: un anno dopo siamo esattamente nella stessa situazione di partenza e la macchina dell’emergenza che quando va bene tampona ma che non risolve mai è pronta a rimettersi in moto.

Bertolaso a Palermo ci è tornato anche a maggio 2010: per il capo della Protezione civile il problema è tutto nei termovalorizzatori, bocciati proprio da Lombardo, che servirebbero a chiudere il ciclo dei rifiuti.

Lombardo invece punta sulla riassetto del sistema della raccolta dei rifiuti elaborato da Piercarlo Russo, assessore regionale all’Energia: «Vogliamo fare in modo che la riforma Russo venga attuata in tempi accelerati». Il Russo di cui parla Lombardo è l’assessore regionale all’Energia. Troveremo un’intesa anche con il Comune che non credo possa rifiutare un’ordinanza che lo solleva da problemi che non sono alla sua portata».

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